Oscar 2023: Dai candidati ai vincitori

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Photo by kalhh on Pixabay

Gli Oscar 2023 si sono tenuti nella notte tra il 12 e il 13 marzo (ora italiana) e chi come me è sempre stato un appassionato di cinema non poteva perdersi la cerimonia degli Academy Awards. Gli Oscar, come sono comunemente conosciuti, sono stati l’apice del riconoscimento nell’industria cinematografica per oltre 90 anni. L’attesa della cerimonia, lo sfarzo e il glamour del tappeto rosso (anche se quest’anno eccezionalmente color Champagne) e, naturalmente, i vincitori, rendono la serata indimenticabile. In questo articolo vi condurrò in un viaggio dai candidati ai vincitori, esplorando i rifiuti e le sorprese più significative della storia degli Oscar, la cerimonia vera e propria, i vincitori e le analisi e reazioni degli addetti ai lavori.

Le sorprese degli Oscar

Come nel corso degli anni, gli Oscar 2023 hanno avuto la loro parte di sorprese, in quanto diversi film che si pensava sarebbero stati nominati sono stati esclusi. L’esclusione di “West Side Story”, remake del musical classico, è stata particolarmente scioccante, visto il precedente successo del regista con “La La Land” e “Whiplash”. Un’altra sorpresa è stata l’omissione di “Don’t Look Up”, un’opera satirica sul cambiamento climatico che aveva ricevuto il plauso della critica.

Anche quest’anno i grandi esclusi non sono mancati con “Babylon” film dal cast ad alto budget, ma che incredibilmente non ha riscosso il successo che si aspettava o Tom Cruise,Viola Davis (per la categoria attori) e Taylor Swift (categoria miglior canzone).

I vincitori – Chi ha portato a casa i premi più importanti?

I vincitori sono, ovviamente, la parte più importante della cerimonia. Gli Oscar 2023 hanno avuto come protagonista assoluto il film “Everything Everywhere All at Once” mattatore con ben 7 statuette per le categorie di miglior film,miglior regia,miglior sceneggiatura originale,miglior montaggio,miglior attrice,miglior attore non protagonista(Ke Huy Quan) e miglior attrice non protagonista(Jamie Lee Curtis).

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Il vincitore del premio per il miglior attore invece se lo è aggiudicato Brendon Fraser, che ha pronunciato un potente discorso di accettazione ed emozionant. L’attore ha trionfato dopo i tanti problemi di salute e personali che lo avevano tenuto lontano dai gradini più alti del cinema.

Brendan Fraser Oscar 2023

È così che è il multiverso ! – Inizia il suo discorso ironizzando e omaggiando il grande vincitore della serata, Everything everywhere all at once –
Davvero grazie per questo onore, grazie allo studio A24 che ha creduto in questo film coraggioso, al regista Darren Aronofsky grazie di avermi dato la possibilità di salvarmi con questo film, e allo sceneggiatore Samuel D. Hunter.
Avete un cuore da balena, è possibile vedere nelle vostre anime.
È stato bello essere stato qui per voi.”
Dopo un omaggio alla collega Hong Chau (l’attrice con cui ha lavorato candidata anch’essa all’Oscar) conclude:
“Ho iniziato trent’anni fa e le cose non sono sempre state facili, all’inizio non riuscivo ad apprezzare il mio lavoro, poi le opportunità sono venute meno ma ora mi ritrovo qui”.

Jamie Lee Curtis attrice iconica degli anni 80’/90′, dopo una vita intera sul grande schermo riceve l’osannato premio oscar come miglior attrice non protagonista 

Jamie Lee Curtis Oscar 2023

Jamie Lee Curtis attrice iconica degli anni 80’/90′, dopo una vita intera sul grande schermo riceve l’osannato premio oscar come miglior attrice non protagonista , che ne vale anche come omaggio alla sua strepitosa carriera.
Un oscar che vale moltissimo soprattutto per aver avuto la meglio sulla strepitosa collega Angela Basset che con il suo ruolo in Wakanda forever era in corsa per il premio.

“Questo premio è di centinaia di persone. Abbiamo appena vinto un Oscar tutti insieme.
Mia madre e mio padre sono stati entrambi nominati agli Oscar in diverse categorie“,
Tra le lacrime ha poi concluso: “Ho appena vinto un Oscar!”

Ke Huy Quan e il suo commovente discorso

Ke Huy Quan Oscar 2023
Discorso ad alto livello emotivo anche per il miglior attore non protagonista Ke Huy Quan, che in lacrime e fortemente commosso tiene un bellissimo discorso di ringraziamento:

“Il mio viaggio è cominciato su una barca, ho passato un anno in un campo profughi e sono finito qui sul palco più importante di Hollywood. Dicono che le storie così sono solo per il cinema, ma sono storie reali, è questo il vero sogno americano”.

Quan, ha esordito da bambino in “Indiana Jones e Il Tempio Maledetto” e l’iconico ruolo ne “I Goonies“. Dopo una carriera che ha subito una brusca frenata è tornato con un ruolo importante che lo ha premiato con l’oscar.
Prima di terminare il suo discorso ha ringraziato la mamma e il fratello “che ogni giorno mi ricorda di prendermi cura di me”.

Ed infine con la voce rotta dal pianto :”Mamma ho appena vinto un Oscar!” E ancora:

“TENETE VIVI I VOSTRI SOGNI !”

Guillermo Del Toro e il suo discorso sul cinema d’animazione

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“Questa è una forma d’arte che ha continuato ad essere messa in ginocchio commercialmente e dall’industria ed è stata relegata al tavolo dei bambini per moltissimo tempo. Ed è, invece, una forma d’are matura, espressiva, bella, complessa.”

Così Guillermo Del Toro ringrazia e ritira il suo Oscar come Miglior film d’animazione con il suo Pinocchio realizzato con la tecnica in stop-motion.
Dopo aver ringraziato i suoi colleghi con cui ha lavorato al film tra cui Mark Gustafson (vero veterano della tecnica con cui è realizzato il lungometraggio) e Netflix per aver creduto nel suo progetto, conclude dicendo :
“L’animazione non è un genere, è il cinema.”

Guillermo Del Toro mette a segno un nuovo record divenendo l’unico regista a vincere l’Oscar in tre diverse categorie quali miglior film, regista e film d’animazione.

Gli altri vincitori – All Quiet on the western front fa doppietta

A completare il quadro dei vincitori degli Oscar 2023 vi sono The Whale con miglior trucco grazie al grandissimo lavoro di Adrien Merot,Judy Chin e Annie Marie Bradley (che hanno letteralmente trasformato Brendan Fraser), Top Gun:Mavelik con miglior sonoro, Avatar 2 con migliori effetti speciali, Wakanda forever con migliori costumi e All quiet on the western front che fa doppietta e porta a casa il premio per miglior fotografia e miglior scenografia.

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Conclusione

Senza dubbi EEAO è stato protagonista assoluto degli Oscar 2023 con la sua scorpacciata di premi a discapito degli altri che non hanno avuto fortuna. La miglior Canzone Originale con “Naatu Naatu” di Rahul Sipligunj, Kaala Bhairava & M.M. Keeravani e colonna sonora del film RRR è stata tra le maggior sorprese che hanno avuto la meglio sulle favorite Lady Gaga e Rihanna.

Una premiazione che aldilà dei vincitori e i vinti è stata una serata piatta e non dal grandissimo spessore che merita e che ha sempre avuto.

E voi? Avevate preferenze diverse per i vincitori o siete in linea con i risultati? Commenta qui in basso o sui nostri social ciaksirecensiona!

Lista completa dei vincitori degli Oscar 2023

Ecco qui sotto la lista completa delle Nomination Oscar 2023 con i premiati.

Miglior Film

  • Niente di nuovo sul fronte occidentale
  • Avatar: La via dell’acqua
  • Gli spiriti dell’isola
  • Elvis
  • Everything Everywhere All at Once (VINCITORE)
  • The Fabelmans
  • Tár
  • Top Gun: Maverick
  • Triangle of Sadness
  • Women Talking

Miglior Regia

  • Gli Spiriti dell’Isola – Martin McDonagh
  • Everything Everywhere All at Once – Daniel Kwan e Daniel Scheinert (VINCITORE)
  • The Fabelmans – Steven Spielberg
  • Tár – Todd Field
  • Triangle of Sadness – Ruben Östlund

Miglior Attrice protagonista

  • Cate Blanchett – Tár
  • Ana De Armas – Blonde
  • Andrea Riseborough – To Leslie
  • Michelle Williams – The Fabelmans
  • Michelle Yeoh – Everything Everywhere All at Once (VINCITRICE)

Miglior Attore protagonista

  • Austin Butler – Elvis
  • Colin Farrell – Gli spiriti dell’isola
  • Brendan Fraser – The Whale (VINCITORE)
  • Paul Mescal – Aftersun
  • Bill Nighy – Living

Miglior Attore non protagonista

  • Brendan Gleeson – Gli spiriti dell’isola
  • Brian Tyree Henry – Causeway
  • Judd Hirsch – The Fabelmans
  • Barry Keoghan – Gli spiriti dell’isola
  • Ke Huy Quan – Everything Everywhere All at Once (VINCITORE)

Miglior Attrice non protagonista

  • Angela Basset – Black Panther – Wakanda Forver
  • Hong Chau – The Whale
  • Kerry Condon – Gli spiriti dell’Isola
  • Jamie Lee Curtis – EveryThing Everywhere All At Once (VINCITRICE)
  • Stephanie Hsu – EveryThing Everywhere All At Once

Miglior Sceneggiatura originale

  • Gli spiriti dell’isola
  • Everything Everywhere All at Once (VINCITORE)
  • The Fabelmans
  • Tár
  • Triangle of Sadness

Miglior Sceneggiatura non originale

  • Niente di nuovo sul fronte occidentale
  • Glass Onion – Knives Out
  • Living
  • Top Gun: Maverick
  • Women Talking (VINCITORE)

Miglior Film Internazionale

  • Niente di nuovo sul fronte occidentale – Germania (VINCITORE)
  • Argentina, 1985 – Argentina
  • Close – Belgio
  • EO – Polonia
  • The Quiet Girl – Irlanda

Miglior Film d’animazione

  • Pinocchio (VINCITORE)
  • Marcel the Shell
  • Il Gatto con gli Stivali 2
  • The Sea Beast
  • Red

Miglior Montaggio

  • Gli Spiriti dell’Isola
  • Elvis
  • Everything Everywhere All at Once (VINCITORE)
  • Tár
  • Top Gun: Maverick

Miglior Scenografia

  • Niente di nuovo sul fronte occidentale (VINCITORE)
  • Avatar: La via dell’acqua
  • Babylon
  • Elvis
  • The Fabelmans

Miglior Fotografia

  • Niente di nuovo sul fronte occidentale (VINCITORE)
  • Bardo
  • Elvis
  • Empire of Light
  • Tár

Migliori Costumi

  • Babylon
  • Black Panther Wakanda Forever (VINCITORE)
  • Elvis
  • Everything Everywhere All at Once
  • La Signora Harris va a Parigi

Miglior Trucco e acconciature

  • Niente di nuovo sul fronte occidentale
  • The Batman
  • Black Panther: Wakanda Forever
  • Elvis
  • The Whale (VINCITORE)

Migliori Effetti visivi

  • Niente di nuovo sul fronte occidentale
  • Avatar: La via dell’acqua (VINCITORE)
  • The Batman
  • Black Panther: Wakanda Forever
  • Top Gun: Maverick

Miglior sonoro

  • Niente di nuovo sul fronte occidentale
  • Avatar: La via dell’Acqua
  • The Batman
  • Elvis
  • Top Gun: Maverick (VINCITORE)

Miglior Colonna sonora originale

  • Niente di nuovo sul fronte occidentale (VINCITORE)
  • Babylon
  • Gli Spiriti dell’Isola
  • Everything Everywhere All at Once
  • The Fabelmans

Miglior Canzone Originale

  • “Applause” – Tell It Like a Woman
  • “Hold My Hand” – Top Gun: Maverick
  • “Lift Me Up” – Black Panther: Wakanda Forever
  • “Naatu Naatu” – RRR (VINCITORE)
  • “This is a Life” – Everything Everywhere All at Once

Miglior Documentario

  • All That Breathes
  • All the Beauty and the Bloodshed
  • Fire of Love
  • A House Made of Splinters
  • Navalny (VINCITORE)

Miglior Cortometraggio documentario

  • The Elephant Whisperers (VINCITORE)
  • Haulout
  • How Do You Measure a Year?
  • The Martha Mitchell Effect
  • Strangers at the Gate

Miglior Cortometraggio

  • An Irish Goodbye (VINCITORE)
  • Ivalu
  • Le Pupille
  • Night Ride
  • The Red Suitcase

Miglior cortometraggio d’animazione

  • The Boy, the Mole, the Fox and the Horse (VINCITORE)
  • The Flying Sailor
  • Ice Merchants
  • My Year of Dicks
  • An Ostrich Told Me the World is Fake and I Think I Believe It

Premi speciali

Oscar onorario

  • Euzhan Palcy
  • Diane Warren
  • Peter Weir

Premio umanitario

  • Jean Hersholt
  • Michael J. Fox
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Philip K. Dick e “A Scanner Darkly” (2006) : Un cult tutt’ora attuale

A Scanner Darkly (2006)

“A Scanner Darkly” è un film di animazione sci-fi del 2006 diretto da Richard Linklater e basato sul romanzo di Philip K. Dick omonimo. Il film, ambientato in un futuro distopico, segue l’agente della polizia Bob Arctor che, sotto copertura, indaga su una droga chiamata Substance D che sta causando la distruzione della società.

Il film è stato acclamato dalla critica per la sua animazione rotoscopica unica e la sua rappresentazione intensa e disturbante della droga e della sorveglianza governativa. Anche se distribuito oltre 15 anni fa, la sua tematica di attualità e la sua critica sociale sono ancora rilevanti oggi.

L’uso di droghe sintetiche e il loro effetto sulla società sono un problema globale che continua a essere discusso e studiato. Inoltre, l’argomento della sorveglianza governativa e della privacy ha guadagnato ancora più importanza con l’avvento della tecnologia digitale e la crescente preoccupazione per la protezione dei dati personali.

A scanenr darkly Philip K. Dick
A scanner darkly

Inoltre, il film mette in discussione la natura della realtà e dell’identità, argomenti che sono stati esplorati in molte opere di science fiction, ma che sono ancora attuali nella società contemporanea.

A Scanner Darkly

II film è divenuto di grande importanza per le tematiche, la visione dell’autore e la fedelissima trasposizione cinematografica del libro originale. La tecnica di animazione immersiva e il modo crudo e disturbante di raccontare la vicenda dei protagonisti (interpretati dall’eccellente cast composto da Keanu Revees, Robert Downey Jr., Winona Ryder e Woody Harrelson) lo hanno reso un cult del genere oltre a renderlo un film degno di essere visto e rivisto.

Il filo conduttore con “Uno, nessuno e centomila” di Luigi Pirandello

“A Scanner Darkly” e “Uno, nessuno e centomila” di Luigi Pirandello sono entrambe opere che esplorano la natura dell’identità e la fluidità della realtà.

Nel film, l’agente Bob Arctor si trova a indagare su se stesso quando viene assegnato il compito di infiltrarsi nella propria personalità alterata dalla droga Substance D. Questo porterà il protagonista ad una inevitabile crisi d’identità con dubbi esistenziali e sulla vera natura della realtà e dell’io.

A scanner Darkly

In “Uno, nessuno e centomila”, Pirandello esplora la stessa tematica della fluidità dell’identità attraverso il personaggio di Vitangelo Moscarda che, dopo la morte del padre, inizia a mettere in discussione la propria identità e a rendersi conto che la percezione degli altri di lui è diversa dalla sua percezione di se stesso.

Entrambe le opere sottolineano l’importanza della percezione e della percezione degli altri nella costruzione dell’identità e mettono appunto come nel film in discussione la natura della realtà e dell’io.

“A Scanner Darkly” e “Uno, nessuno e centomila” condividono quindi una forte associazione nell’esplorazione della natura dell’identità e della realtà.

La forte critica alla società presente nell’opera di Dick

“A Scanner Darkly” di Philip K. Dick è una critica sociale che esplora la società distopica del futuro in cui l’individuo è costantemente sotto sorveglianza e controllo governativo. Il libro esamina la natura della realtà, l’identità e la libertà personale in una società dove la tecnologia e la droga hanno un impatto negativo sulla vita delle persone.

Il governo ha il controllo assoluto sulla vita delle persone attraverso la sorveglianza e la manipolazione della percezione e della realtà. La droga Substance D è un comodo mezzo per il governo di mantenere il controllo sulla popolazione, e la sua diffusione ha causato una crisi di identità e ha distrutto le relazioni interpersonali.

L’autore critica anche la società capitalista che incentiva l’avidità e la corsa al successo a discapito della felicità e della salute delle persone. La droga Substance D è vista come un prodotto di questa società che premia il successo a tutti i costi.

Philip K. Dick e la sua grande influenza nelle opere science fiction …

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Philip K. Dick è stato uno scrittore di fantascienza che ha esplorato molti temi legati alla scienza nei suoi romanzi e raccolte di racconti. La scienza ha giocato un ruolo importante nella sua opera, sia come sfondo per la trama che come tema centrale.

Dick ha scritto molte storie che si concentrano su questioni filosofiche e scientifiche, come l’identità, la realtà, l’intelligenza artificiale, la tecnologia, la sorveglianza governativa e la consapevolezza. Le sue opere hanno spesso esplorato la relazione tra l’uomo e la tecnologia, mettendo in discussione il potere e la responsabilità che l’uomo ha nei confronti delle sue creazioni.

Inoltre, Dick ha utilizzato le teorie scientifiche come la fisica quantistica e la teoria della relatività per creare universi immaginari in cui esplorare i temi filosofici e scientifici. Questo ha reso la sua opera unica e ha stabilito un legame tra la scienza e la sua narrativa.

Philip K. Dick grazie al suo estro, la sua visionaria immaginazione, le sue teorie sulla possibile esistenza di molteplici universi per ogni individuo e la sua narrativa ha influenzato molte opere di science fiction successive e continua a essere influente e rilevante oggi.

Easter egg

A differenza di quanto possa sembrare, ciò che ha reso speciale e magnetico il racconto della storia di Bob Arctor e la forte componente autobiografica di Dick. Infatti come si può leggere nel libro e nei titoli di coda del film, appare un gruppo di nomi a lui cari.

I nomi appartengono ad amici o persone conosciute da Dick e che, come lui, hanno dovuto fare i conti con la dipendenza lungo la loro esistenza. Tra i vari, è possibile leggere “Phil” che è l’autore stesso.

20221121731220 1 - THE LAST OF US (2023) - Un debutto eccezionale 7
THE LAST OF US (2023) – Un debutto eccezionale

Il 3 marzo 2020 Neil Druckmann, creatore del gioco originale annuncia la serie tv tratta dall’opera videoludica nonché punta di diamante di Sony al quale lavorerà come sceneggiatore.

La serie è stata prodotta da Craig Mazin, creatore della serie televisiva “Chernobyl” e da Sony Pictures Television in collaborazione con PlayStation Productions.

Cos’è The Last Of Us e perché tanta attenzione per la serie tv

The Last of Us è un gioco di avventura in terza persona sviluppato da Naughty Dog e pubblicato da Sony Computer Entertainment lanciato il 14 giugno 2013 per la PlayStation 3 e successivamente per la PlayStation 4.

Il gioco è divenuto un nuovo standard dei videogames grazie al suo successo commerciale e critico e diventando uno dei giochi più acclamati e premiati della generazione di console con numeri da capogiro come 17 milioni di copie in tutto il mondo , oltre 240 premi “Gioco dell’anno” , gioco più venduto su PlayStation 3 e PlayStation 4 nel 2013 e nel 2014.

Il suo sequel, The Last of Us Part II, uscito invece il 19 giugno 2020 ha venduto oltre 4 milioni di copie in tutto il mondo nel primo weekend di lancio.

The Last Of Us , il debutto eccezionale della serie HBO

Il debutto è stato da urlo con 4,7 milioni di telespettatori negli Stati Uniti nella prima notte di disponibilità rendendolo il secondo più grande debutto dal 2010 dietro a House of the Dragon.

L’episodio introduce i personaggi e la storia in maniera perfetta e fedele alle prime ore di gioco del primo capitolo.

L’incredibile realismo, riesce a fare addentrare da subito lo spettatore nel mondo devastante e crudo di The Last Of Us.

La regia e la produzione sono di alta qualità, creando un’atmosfera inquietante e intensa con una
fotografia ed colonna sonora bellissima ideata dallo stesso compositore argentino che ha lavorato alle musiche del gioco (Gustavo Santaolalla) con ottimi costumi e messa in scena.

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L’incredibile trasposizione e realismo degli infetti

Un altro elemento riuscitissimo in questo primo episodio è il realismo e la ferocità degli infetti. In basso una scena dei primi minuti dello show.

Il cast e le prime impressioni sulle interpretazioni

Sin dai primi rumors sulle scelte di casting per questa attesissima serie, sono state numerose le critiche dei fan che preferivano altri volti per i propri beniamini.

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Siamo sinceri, per chi ha giocato a The Last Of Us è impossibile non far fatica almeno nei primi minuti a guardare Joel e Ellie senza pensare ai volti della controparte videoludica.

Eppure un Pedro Pascal in grandissima forma riesce subito ad entrare completamente nel personaggio riuscendo non solo a sovrapporsi benissimo al volto originale ma anche senza dubbio ad essere la stella di questo primo scorcio di serie con un’interpretazione perfetta.

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Anche Bella Ramsey nonostante un minutaggio inferiore al suo co-protagonista riesce ad imprimere su schermo il carattere ribelle e cazzuto di Ellie, mostrando ancora una volta la sua eccellente qualità recitativa.

In linea generale tutto il cast mostra i muscoli , per un’ottima resa attoriale e per un episodio pilota che promette davvero bene per il proseguo della serie.

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Un grande inizio che promette davvero bene …

Un grande inizio senza dubbi, grazie ad un lavoro perfetto: La cura per i dettagli, le ambientazioni, i richiami al gioco ( come ad esempio l’accovacciarsi per aprire lo zaino ) , le inquadrature sporche, a mano per calcare il realismo e i tanti elementi che vanno a costruire un mondo fedele al gioco ma allo stesso tempo potenzialmente reale.

Insomma sebbene abbiamo già visto una trasposizione videoludica con la buona serie di Halo (qui la recensione) che però non ha convinto pienamente, le impressioni avute al debutto di TLOU la candidano sicuramente a possibile serie dell’anno.

Ricordiamo infine che il primo episodio in italiano uscirà il 23 gennaio dove troveremo di nuovo la voce di Lorenzo Scattorin nei panni di Joel e per chi non l’avesse ancora visto può guardare qui in basso il trailer ufficiale.

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LOOKISM [2022] – LA RECENSIONE

Appena terminato di guardare la nuova serie sud-coreana, le emozioni che invadono la mia testa sono innumerevoli. Lookism è il titolo del manga coreano che prende il nome direttamente dal termine lookismo che descrive il pregiudizio e la discriminazione basata esclusivamente sull’aspetto fisico.

Da sempre il bullismo e la lotta contro le discriminazioni sono temi forti e sempre attuali, a causa (purtroppo) di episodi sempre più frequenti che spesso sfociano in eventi di natura drammatica e/o violenta.

Lookism, com’è nata la serie animata

Lookism è un webtoon sudcoreanoscritto e illustrato dal modello Park Tae-joon. Pubblicato per la prima volta nel novembre 2014, il fumetto racconta la storia di uno studente delle superiori che può passare da un corpo all’altro: uno grasso e basso e l’altro in forma alto dall’incredibile bellezza.  

L’adattamento della serie animata coreana a cura di Studio Mir è stato rilasciato a livello globale su Netflix (che ancora una volta punta forte su una serie anime) l’8 dicembre 2022 con un totale di 8 episodi da 25 minuti circa.

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Lookism, una storia di bullismo, pregiudizi e di coraggio

La storia ruota intorno a Park Hyung Suk, un ragazzo che vive con la madre che si impegna a fatica per guadagnare abbastanza da permettere al figlio di poter studiare. Park è un ragazzo bassino e in sovrappeso nonché insicuro e debole a causa dei continui sfottò e degli episodi di bullismo di cui è vittima.

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Tutto per lui cambia quando dopo aver cambiato quartiere e scuola, scopre di poter “utilizzare” un altro corpo che è invece alto, in forma e dall’aspetto piacente.

Con queste premesse, lo show mette in risalto le diverse reazioni che le persone hanno in base all’aspetto fisico di chi vi si trova davanti e pone una questione allo spettatore:

“Quanto valorizzi te stesso? Quanto vale l’essere interiore rispetto a come si appare all’esterno?”

L’anime (che risulta molto scorrevole), mette in contrasto la bellezza dei colori sullo sfondo, le grandi marche di moda, i voluminosi capelli delle ragazze e i muscoli dei latin-lover della scuola con la cruda violenza che subiscono i bullizzati.

I personaggi sono caratterizzati in maniera soddisfacente, al netto di qualche personaggio secondario di cui si conosce poco o nulla del loro background, probabilmente voluto in vista di una possibile seconda stagione. Anche alcuni misteri della storia al termine della visione restano irrisolti come ad esempio i talenti di cui il protagonista è dotato, e come siano riusciti alcuni personaggi ad essere abilissimi e fortissimi lottatori i quali donano dinamicità alla storia, oltre a regalare sequenze avvincenti che smorzano un po’ il tono drammatico della storia.

ti e piaciuto lookism ecco 7 adattamenti webtoon da non perdere - LOOKISM [2022] - LA RECENSIONE 17

Lookism è una serie che riesce a mescolare temi importanti con momenti di divertimento, arte e un po’ di action in perfetto stile orientale. I disegni che riprendono fedelmente il fumetto originale e le caratteristiche maniacali dei webtoon si prestano degnamente alla causa riuscendo a trasmettere allo spettatore ogni aspetto che l’autore della storia vuole raccontare.

Una storia che vuole sensibilizzare le persone alla lotta al bullismo, ad imparare a giudicare le persone per cosa hanno dentro e cosa vogliono dire e non dal capo firmato, dal capello alla moda o dal fisico scolpito. Un anime che trasmette la disperazione del protagonista (e non solo) che non riesce ad imporsi in una società sempre più famelica e pregiudicante , ma che (per fortuna) a volte riesce ad essere sopraffatta dal coraggio e dalla voglia di molti di prendersi ciò che gli spetta.

Il prodotto del distributore californiano è in linea generale un buon adattamento, originale e accattivante che mi sento di consigliare anche a chi non è avvezzo al genere sfruttando l’elemento easy binge watching grazie al suo esiguo numero episodi risulta ulteriormente fruibile. Numero di episodi che forse se fossero stati un tantino di più avrebbero potuto regalare approfondimenti interessanti.

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CYBERPUNK EDGERUNNERS [2022]: Ancora Night City, ancora una storia di Cyberpunk

Cyberpunk Edgerunners – La serie spinoff

Ormai è ben nota la vicenda che ha visto il tortuoso cammino di CD Projekt con il suo chiacchieratissimo Cyberpunk 2077 . A distanza di quasi 2 anni dalla pubblicazione del gioco, il pubblico si è diviso tra consensi e dissensi, ma è indubbio che ambientazioni e fascino della storia siano di elevata fattura e probabilmente è su questo che Netflix e la software house polacca hanno deciso di puntare.

La serie animata che ricalca il design tipico dei cartoni animati anni 90, è stata distribuita il 13 settembre 2022 e prodotta dallo studio giapponese Trigger.

Perdere tutto …

David Martinez, vive con la madre, che lavora forsennatamente ogni giorno per poter pagare la retta dell’Arasaka Academy , scuola che frequenta il figlio. David è uno studente brillante, ma dall’animo ribelle, dettaglio non trascurabile e che lo rende diverso e non compatibile con il mondo delle corporazioni.

Per un fatale incidente, in seguito ad una folle sparatoria tra bande in strada, Gloria (madre di David) finisce in ospedale in gravissime condizioni. Dopo che David viene bullizzato da Katsuo suo compagno di classe nonché figlio di Tanaka dirigente dell’Arasaka e poi espulso dall’Accademia; Egli viene a conoscenza della triste scomparsa della madre, avvenuta per mancanza di sufficiente denaro per pagarne le cure.

Cyberpunk Edgerunners
La scena in cui David va dal RipperDoc per farsi impiantare il Sandevistan

In preda alla sete di vendetta, di rabbia e desideroso di affermarsi in mondo così folle e crudele fa visita al proprio RipperDoc di fiducia e decide di farsi impiantare un Sandevistan di tipo militare trovato a casa nascosto da Gloria.

Il Ripperdoc però lo avvisa: Il Sandevistan è tanto potente quanto pericoloso per il corpo e la mente. Inizia così un lungo adrenalinico, sanguinoso e incredibile viaggio per le strade di Night City.

Se non avete ancora visto la serie e non volete incappare in spoiler, vi invito a guardare il trailer in basso e di procedere alla lettura solamente una volta terminata la visione.

Essere Cyberpunk

Essere Cyberpunk , è l’obbiettivo principale di David ed è il tema a cui ruota l’incipit della serie , dove mostra il protagonista alle prese con i primi utilizzi del Sandevistan che gli garantisce nei primi episodi l’ingresso nel gruppo di Cyber-mercenari guidati da Maine, carismatico e leader assoluto.

La serie, che mantiene un minutaggio per episodio in linea con la maggior parte dei prodotti di animazione (20′ circa), ha un ritmo scorrevole scandito da battute sopra le righe e scene d’azione davvero ben caratterizzate che ripropongono (anche grazie alla nota colonna sonora del videogame da cui è tratta) tutte vibes vissute dai videogiocatori nei panni di V.

Personaggi, influenze e Studio Trigger

In una città così ben caratterizzata come quella già amata in Cyberpunk 2077 che è Night City, bisognava necessariamente inserire nella storia personaggi carismatici e sopra le righe. David Martinez è un protagonista azzeccato, in linea con le caratteristiche principali dell’eroe, un ragazzo che per carattere, sogni e speranze è in sintonia con i ragazzi di oggi.

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David e il suo gruppo

Ad affiancarlo nel suo viaggio, ci sono i componenti del suo gruppo Maine, Lucy, Kiwi,Rebecca, Dorio e Falco. Con eccezione di Maine e Lucy gli altri personaggi del gruppo sono abbandonati un po’ a se stessi durante l’andamento della serie, lasciandogli qualche battutina qua e là tanto da farli sembrare tappabuchi per momenti morti, sebbene tra questi nel finale vi sono alcuni essenziali per lo snodo della trama.

Maine e Lucy infatti sono maggiormente caratterizzati forse aiutati dal ruolo che ricoprono nella storia in quanto rispettivamente mentore e flirt del protagonista. Maine è un personaggio molto ispirato, che raccoglie tutti gli elementi del cyberpunk, una via di mezzo tra Terminator e Batou, sebbene non riesce a scalare l’altissima vetta dell’iconicità di questi personaggi che rappresentano l’essenza di questa tipologia.

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Lucy

Lucy è senza dubbio il personaggio enigmatico e complesso. L’estetica è da urlo e quando Edgerunners si ribella ai limiti di Netflix ed entra nel Cyberpunk puro la mostra in tutte le sue forme senza però dimenticare l’impatto emotivo e la potenza espressiva del suo volto. L’interessante dualismo di donna indipendente e forte e donna fragile e desiderosa di essere compresa e amata è una delle caratteristiche migliori e che più ha avuto impatto sulla storia.

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Rebecca ispiratissima da Harley Queen di Margot Robbie

Una piccola curiosità è su Rebecca , personaggio che sembra fortemente ispirato a quello di Harley Queen di Margot Robbie, ma che nonostante sia veramente simpatica risulta un personaggio spesso piatto e poco costruttivo per la trama.

Abbiamo citato Batou, personaggio iconico di Ghost in the Shell serie da cui Trigger Studio (scelta azzeccatissima quella di Netflix) probabilmente ha preso spunto per disegni e humor (anche se GOS era molto più cupa) insieme ad altre serie del genere come Cyber City Oedo 808, Ergo Proxy e Psycho-Pass e Akira (David pare fortemente ispirato a Kaneda). Sebbene la serie sia scorrevole, tratti temi quali differenze sociali, violenza,distopia e nel totale funziona e piace, lascia la sensazione di manchevolezza per divenire un cult come lo sono state serie precedenti del genere.

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Faraday

L’andamento di Edgerunners è lineare: Dopo essere partita col botto, sale mano mano per preparare lo spettatore ad un finale da capogiro, ma che incredibilmente delude. Lo scontro finale tra David e il leggendario Cyber-criminale al servizio di Faraday (anch’egli nel totale non molto incisivo) non rispetta le aspettative forse per favorire una probabilmente giusta e coerente fine del protagonista.

Nulla da dire invece sull’impatto emotivo della storyline di David e Lucy che regalano emozionanti momenti da subito sino alle battute finali, quando Lucy grazie all’ultimo gesto d’amore di David riesce a coronare il suo sogno di andare sulla Luna.

E sulle note speciali di I Really Want to Stay at Your House vediamo forse la scena più toccante nonché punto emozionale più alto della serie, con Lucy che guardando il sole, rivede i momenti passati nella sua BD con David.

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Commento finale

Cyberpunk Edgerunners è stata la mossa più azzeccata di CD Project riuscendo ad ottenere un incremento delle vendite e del numero di videogiocatori di Cyberpunk 2077 proprio grazie all’uscita su Netflix della serie spin-off del gioco.

Al netto di alcune imperfezioni, e di personaggi che nonostante siano un tantino trascurati risultano nel complesso riusciti, la serie – apprezzatissima anche da volti noti come Hideo Kojima – riesce a fare breccia, soprattutto nel cuore di chi ha già amato la storia di V e Johnny Silverhand.

Nel complesso è una serie animata godibilissima e meritevole di ulteriori sviluppi, che con l’enorme potenziale dell’universo del franchise e della futuristica città Night City può durare negli anni oltre che puntare molto in alto.

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The Northman (2022) – La recensione

Il tuo destino è segnato e non puoi sfuggirgli

The Northman è un film del 2022 diretto da Robert Eggers, autore anche della sceneggiatura insieme allo scrittore e poeta islandese Sjón.

La vicenda è ambientata in Islanda nel X secolo, ed ha come protagonista Alexander Skarsgård nel ruolo di Amleth (personaggio della Gesta Danorum di Saxo Grammaticus, più famoso nel riadattamento di Shakespeare nella sua omonima tragedia), il quale intraprende un viaggio di sacrificio e sangue nel tentativo di vendicare il padre assassinato.

Una storia di sangue, fango, vendetta e destini …

Robert Eggers dopo i suoi riuscitissimi The Witch (2015) e The Lighthouse (2019) arriva per la prima volta al cinema con una grande ed aspettatissima produzione. Infatti se i primi due lungometraggi sono costati rispettivamente 4 e 11 milioni, The Northman ha avuto un costo tra i 70 e i 90 milioni di dollari.

Il regista e scenografico statunitense mostra ancora una volta la sua originalità e maniacale cura per i dettagli nel mettere in scena i suoi film. Il film uscito nelle sale il 22 aprile 2022 , è un’opera complessa, che riesce nel difficile compito di portare sullo schermo un contesto per nulla semplice ricco di simbolismi e da una forte componente magico-rituale , perfettamente coerente con l’epoca in cui la storia è ambientata nonostante non manchino alcuni immaginari fantastici dei nostri tempi.

The Northman

Il punto di forza di questa pellicola è senza alcun dubbio la sua accurata trasposizione della simbologia e delle ambientazioni, con una ricostruzione eccelsa dell’Islanda del X secolo e con una fotografia evocativa, davvero bella da vedere in tutta la sua spettacolarità.

Ancora una volta Eggers pone l’accento sulla storicità delle vicende riproponendo per certi versi quanto visto nel riuscitissimo ed originalissimo horror The Witch, dove gli atti dei processi alle streghe arricchiscono la trama attraverso i dialoghi dei personaggi. Nonostante però la forte storicità della pellicola, questa volta il regista mette in risalto la violenza, la crudeltà e la voglia di vendetta e di sangue del suo protagonista.

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Alexander Skarsgård nel ruolo del protagonista Amleth

Meno potenza emozionale, più potenza fisica …

The Northman a differenza delle altre opere del regista mostra i muscoli nel vero senso della parola, con la componente emozionale che lascia spazio alla crudeltà e alle sanguinolente gesta del protagonista che percorre tutta la sua vita con il solo obbiettivo di vendicare la morte di suo padre Re Aurvandill, ucciso per mano del suo fratellastro voglioso di prendere il suo posto.

Le sequenze d’azione, realizzate con camera singola, sono dall’impatto visivo devastante, grazie anche all’interpretazione ottima di Alexander Skarsgård in tutta la sua imponente forma fisica.

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La figura femminile nella tradizione norrena

Come in opere simili (vedi GOT), e come vuole la tradizione norrena, le donne sono il fulcro della storia. Infatti nella tradizione norrena, la donna è la figura che guida del destino, che con le proprie gesta pone dinanzi all’uomo un fato ineluttabile. Il destino, che in The Northman pare inizialmente essere tema centrale con Amleth che sin da bambino accetta perseguendolo fino in fondo, si dimostra infine un mero espediente per sottolineare la vita degli uomini sospesi tra magia,mito e sacro.

The Northman
Un cast notevole

Nicole Kidman e dell’attrice feticcio Anya Taylor-Joy, vanno a costituire insieme a Ethan Hawke e Willem Dafoe (sebbene quest’ultimi presenti in poche scene) un cast impeccabile. Le due attrici rispettivamente nei ruoli di regina Gudrún e Olga sono coloro che alimentano la storia con interpretazioni davvero notevoli e a mio parere superiori nel complesso allo stesso protagonista che anche per il ruolo che ricopre svolge un lavoro molto più fisico che prettamente recitativo.

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Nicole Kidman nei panni di regina Gudrún

L’attrice australiana nei panni della regina, inscena un personaggio enigmatico che nonostante viene fuori sul finire del film non è meno rilevante, grazie ad una rappresentazione perfetta. La regina è la trasposizione evocativa delle figure femminili tragiche e alla maternità, vaporizzando però ogni luogo comune affine con una maestria unica.

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Anya Taylor-Joy invece è co-protagonista della pellicola interpretando Olga, una maga che anche se ridotta in schiavitù è rappresentata dal regista come una donna libera, potente, sfacciata e magnetica. Il suo personaggio è similare a quello di Thomasin (The Witch) da lei interpretato in precedenza, grazie al suo alone di mistero e magia. Olga sarà colei che farà conoscere l’amore al protagonista , dandogli anche le ultime forze per compiere il suo destino.

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Anche se in una brevissima apparizione, la cantautrice, compositrice, produttrice discografica, attrice e attivista islandese Björk interpreta l’oracolo in una sequenza di immagini che racchiudono perfettamente l’immaginifico e mitologico mondo norreno.

Commento finale

The Northman è un film evocativo,dalla forte caratterizzazione storica norrena e dal grande impatto visivo. Eggers questa volta reprime la sua forte predisposizione ai racconti a lui più congeniali, per rendere l’opera fruibile ad un pubblico più ampio. Egli mette in scena l’epica scandinava, ma dalla sua prospettiva attenta e minuziosa grazie anche alla collaborazione dell’archeologo Neil Price, specializzato in epoca vichinga.

Il risultato finale è quello di una storia di violenza, affetti perduti e vendette, simbolismi e sacralità a metà tra Conan il barbaro e Vikings. Una pellicola di ottima fattura e raffinatezza, ma che evince il senso di insoddisfazione del suo creatore più a suo agio nei racconti prettamente storici, dando allo spettatore l’impressione che manchi comunque qualcosa e di non essere riuscito a raggiungere tutti gli obiettivi prefissati.

Copia di IL NOSTRO VOTO 1 - The Northman (2022) - La recensione 32

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5 migliori citazioni in Death Stranding

Come anticipato nella recensione di Death Stranding (clicca qui per leggere) , nel gioco sono presenti numerose citazioni. Se ti va di sapere anche la simbologie dietro i personaggi, puoi recuperare il nostro articolo cliccando qui.

1. Super Mario

Durante una delle sequenze del gioco in cui Sam è sulla spiaggia con Amelie, seccato del suo raggiro dice alla donna la seguente frase :

“Fantastico, quindi io sono Mario e tu sei la principessa Peach.” – Sam

Death stranding super mario

Ovviamente la citazione è palesemente al gioco storico della Nintendo Mario Bros.

2. Hideo Kojima e il rapporto con i suoi videogiocatori

Poco prima dell’epico scontro con Higgs, quest’ultimo allude alle tipiche boss-fight degli action game dicendo a Sam :

“Niente BT, niente vuoti… solo un buon boss vecchio stile.” – Higgs

Higgs

In seguito ci sarà anche uno scontro vecchio stile con tanto di barra di salute. Hideo è un vero genio non è vero?

Death Stranding citazioni

3. Kojima e l’amore per l’iconico film Die Hard

Durante la sequenza in cui veniamo a conoscenza del rapporto tra Die-Hardman e Cliff, l’uomo mascherato dice al suo vecchio capo in battaglia queste parole:

“Allora pensavo di essere invincibile. Pensavo di essere una specie di eroe d’azione”. – Die-Hardman

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Egli allude alla sua difficoltà a morire, visto che in più occasioni era scampato alla morte durante la guerra. Citazione al film con protagonista Bruce Willis che non lascia equivoci soprattutto quando il nome che Kojima ha dato al suo personaggio è proprio John McClaine, nome del protagonista della celebre pellicola.

4. The name’s Higgs …

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“Il nome è Higgs, la particella di dio che permea tutta l’esistenza.” – Higgs

Con questa frase, l’inquietante e carismatico antagonista si presenta per la prima volta a Sam. Per chi infatti è a digiuno di fisica, è proprio il personaggio a citare la fisica. Egli infatti prende il suo cognome dal famoso fisico Peter Higgs, famoso per la sua teoria dei bosoni,il Bosone di Higgs conosciuto nella cultura di massa come “particella di Dio“.

5. Metal Gear

Infine non poteva di certo mancare Metal Gear. Sono davvero evidenti i riferimenti e le citazioni alla sua più amata creatura videoludica. Hideo Kojima infatti oltre a ricalcare alcune interfacce dell’ultimo gioco della saga (Metal Gear V), lo cita apertamente anche in due particolari occasioni.

Senza alcun dubbio quando vediamo per la prima volta Sam comunicare con gli altri personaggi attraverso uno strumento che ricorda moltissimo il vecchio codec utilizzato da Snake.

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Altra citazione è senza dubbio quella di Die-Hardman, che dice a Sam che qui non deve preoccuparsi di lasciare sue tracce, perché non solo è una traccia della sua esistenza, ma non è nemmeno sinonimo di fallimento.

“Se fossi una spia in missione, avresti fallito. Ma non lo sei, quindi sii orgoglioso di quelle tracce, sono la prova della tua esistenza.” – Die-Hardman

Con queste parole sottolinea anche come in altri casi (o per meglio dire in altri giochi, quelli stealth di Metal Gear) , essere scoperto comprometterebbe la missione. Inoltre in Metal Gear Solid 2 Solidus Snake si lamenta di questo poco prima del combattimento finale con il boss. Tutto quello che voleva era essere ricordato. Per fortuna, Sam non ha questo problema.

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Death Stranding (2019) : Significati dietro i personaggi

Avevamo anticipato che Death Stranding (qui la recensione) racchiudeva simbologie davvero interessanti. In particolare ogni personaggio rappresenta una forza o una debolezza dell’essere umano : Vediamo nel particolare.

Fragile è la forza di volontà

Death stranding

Lea Seydoux che le presta il volto, incarna la forza di volontà dell’essere umano. Durante il capitolo a lei dedicato ci viene raccontata la sua storia, dove la ragazza nonostante la sofferenza causata dagli effetti terribili della cronopioggia mostra tutta la sua forza interiore e la sua voglia di non fermarsi dinanzi a nulla pur di raggiungere i suoi obbiettivi.

Mama e Lockne

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Gemelle siamesi alla nascita (Margaret Qualley) Esse vennero in seguito separate chirurgicamente mantenendo però connesse le loro menti. Insieme rappresentano il sacrificio e la dedizione.

Heartman

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Heartman è la razionalità in persona. In costante ricerca della sua famiglia in un continuo muoversi tra il nostro mondo e le spiagge, Egli cerca di rendere il mondo migliore grazie alla sua esperienza e all’utilizzo della ragione.

Deadman

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Deadman interpretato da Guillermo del Toro, è un ricercatore della Bridges in supporto a Sam durante l’avventura. Nato in perfetto stile Frankenstein, è la rappresentazione del diverso e del superare le i pregiudizi e le difficoltà che allontana chi è diverso.

Die-Hardman

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L’enigmatico e interessantissimo personaggio interpretato dall’ottimo Tommie Earl Jenkins, è l’incarnazione dell’ordine e del controllo nonché persona risoluto e dal grande rigore. Braccio destro della presidente è completamente al servizio delle UCA e di quest’ultima.

Higgs e la repulsione per il mondo

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Il personaggio a cui Troy Baker presta il volto, è il terrorista nonché leader del gruppo Homo Demens. Egli mostra la sua repulsione per la vita, un uomo che ha perso la speranza nell’umanità che a suo modo di pensare merita l’estinzione. Personaggio carismatico e in netto contrasto con il protagonista, rappresenta senza dubbio le devianze del fanatismo.

Cliff, è la raffigurazione del rimpianto

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Il personaggio più riuscito e amato dai giocatori, grazie sicuramente ad una maestosa interpretazione di Mads Mikkelsen, il personaggio di Cliff è la perfetta rappresentazione del rimpianto. Ex-veterano che rivive la guerra nella sua Spiaggia insieme alle anime dei soldati caduti appare originariamente in alcuni flashback che Sam vede attraverso il suo collegamento con BB. Attraverso questi ricordi si evince il dolore del veterano dinanzi alla malattia della moglie e all’impossibilità di essere padre. Il forte legame con BB da cui è stato separato, sarà il motore propulsore che lo spingerà oltre ogni limite per ricongiungersi al figlio di fatto mai nato.

Sam

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Il protagonista del gioco interpretato dalla star di The Walking dead, è simbolo di speranza e di fiducia nel prossimo. Sin dal principio della storia, Sam sebbene titubante crede fortemente nella vita e nell’importanza dell’unione delle persone e mettere in pericolo se stesso pur di riuscire nella sua missione: riunire l’America.

LA RECENSIONE 2 - Death Stranding (2019) : La Recensione 45
Death Stranding (2019) : La Recensione

“People have built walls and become accustomed to living in isolation”. Con queste parole Hideo Kojima lanciò il primo trailer del gioco che vide poi luce l’8 novembre 2019. Death Stranding è un’opera videoludica che grazie al genio, alla mente visionaria e al coraggio del suo autore regala al videogiocatore un viaggio multisensoriale. Un gioco atipico, unico nel suo genere, ricco di citazioni, storie intrecciate e riflessioni. Il gioco sviluppato dalla Kojima Productions ha indubbiamente segnato un solco profondo tra se e tutti i prodotti del mondo dei videogames.

Scopriamo perché …

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Trama

La storia si svolge in un America post-apocalittica, ormai distrutta politicamente e territorialmente ritratta in maniera molto simile ai paesaggi dell’Islanda in seguito ad un evento noto come Death Stranding. Questo evento ha fatto si che vita terrena e aldilà siano connessi attraverso le “Spiagge” (Da qui stranding, che tradotto è spiaggiamento) che permettono ai morti di tornare sulla terra sottoforma di “Creature Arenate” (C.A. abbreviato). 

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Il videogiocatore vestirà i panni di Sam, un corriere, il cui passato è oscuro ed il suo compito sarà (oltre quello di trasportare viveri e materiali da un punto abitato all’altro) quello di riunificare gli Stati Uniti d’America sotto il nome di UCA (United Cities of America) per poter infine salvare Amelie, sua sorella rimasta prigioniera dei terroristi.

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Spiaggia

La storia di Death Stranding è il motore principale che spinge l’utente a terminare il gioco. Hideo Kojima mette in atto un racconto immaginifico, una storia di nascita, morte, connessioni, di forza di volontà , un insieme di eventi che stravolge il concetto del dualismo più antico del mondo : vita e morte.

Death Stranding è inoltre un gioco fortemente incentrato sulle emozioni e sul concetto di unione e di cooperazione , tutto arricchito da una marcata componente politica in un mondo dove spazio e tempo non sono veramente come abbiamo sempre creduti che siano.

Il Cast

I personaggi del gioco prendono vita grazie alla recitazione di attori in carne ed ossa grazie ad un cast di prima linea.

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Sam

Sam Porter Bridges è interpretato da Norman Reedus e doppiato egregiamente da Andrea Lavagnino. Egli è un riemerso, una persona affetta da una condizione derivante dal Death Stranding che prende il nome di DOOMS. Lavora come corriere per la Bridges, con l’obbiettivo di riunire le UCA attraverso la rete chirale per riuscire infine a salvare Amelie.

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Screenshot in game

Le DOOMS è una condizione che garantisce agli individui una maggiore connessione con l’aldilà. Quelli in questa particolare condizione sono chiamati “sofferenti” della condizione. Più è grave la condizione maggiore sarà la percezione e la sensibilità dell’individuo.

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BB

Chi invece non è affetto da DOOMS e/o non in maniera grave , può utilizzare un Bridge Baby. Il BB , è un feto non ancora nato per essere utilizzato come equipaggiamento dagli agenti di Bridges e da alcuni gruppi separatisti, garantendo loro la capacità di percepire e rilevare le cose spiaggiate .

Clifford Unger è interpretato da un magnetico ed eccelso Mads Mikkelsen e doppiato da Davide Marzi. Cliff è un ex-veterano di guerra, nonché tra i principali boss del gioco che Sam affronterà. Ucciso nel tentativo di rivendicare la custodia di suo figlio dalla Bridges, dopo la sua morte, si è arenato in un’incessante ricerca del suo “BB”.

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Screenshot in game
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Screenshot in game
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Screenshot in game

Altri personaggi sono Fragile (Léa Seydoux doppiata da Domitilla D’Amico) , Mama e Lockne (Margaret Qualley) , Higgs (Troy Baker) , Die-Hardman (Tommie Earl Jenkins) e Bridget (Lindsay Wagner).

Guillermo Del Toro, Nicolas Winding Refn e Lindsay Wagner prestano solamente le loro fattezze rispettivamente a Deadman, Heartman e Amelie.

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In una storia coinvolgente e scenograficamente maestosa come quella delineata da Kojima, i personaggi sono strutturati, descritti, ideati e raccontati in maniera perfetta. Ogni personaggio ha la sua storia, il suo carattere e le sue peculiarità a cui il giocatore in un modo o nell’altro ne resterà affascinato. Inoltre ognuno dei personaggi rappresenta secondo la visione del suo creatore una forza o di una debolezza dell’essere umano (ne parliamo in maniera approfondita qui).

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Comparto grafico

Il gioco utilizza un motore grafico Decima creato da Guerrilla Games ed utilizzato prima ancora per Horizon Zero Dawn. I personaggi principali sono realizzati tramite motion capture grazie all’interpretazione dei sopracitati attori mentre Ludvig Forssell  (Metal Gear Solid V: The Phantom Pain), torna a collaborare con Kojima per la composizione delle musiche.

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Screenshot in game

Gameplay

Il gameplay è stato oggetto di numerose critiche da parte degli utenti che lo hanno spesso definito “una simulazione della giornata tipo di un corriere Amazon”. A mio parere questo impatto è dovuto dall’aspettativa che il pubblico si è creato guardando le immagini e i trailer di anteprima nonché associando l’altisonante nome di Kojima alla sua più famosa IP : Metal Gear.

Anche io non ho avuto un approccio felicissimo quando iniziato il gioco, mi sono imbattuto nelle prime lunghissime sessioni di consegne. Dopo averlo a suo tempo inizialmente abbandonato al capitolo 3, ho deciso in occasione della director cut di recuperarlo e portarlo finalmente a termine.

Per chi come me ha avuto difficoltà all’inizio nel perseverare, mi sento di consigliare che bisogna pazientare fino al quinto/sesto capitolo, quando superati i più lunghi e introduttivi primi capitoli, si potrà andar dritti al centro della storia con un notevole aumento del ritmo.

La struttura del gioco si può definire come un’avventura grafica dinamica a mondo aperto suddivisa in 14 capitoli con una componente action e dalla sceneggiatura cinematografica.

Le missioni consistono nel consegnare materiali di vario genere da una città all’altra e di unire quest’ultime attraverso la rete chirale. Durante le grandi passeggiate, Sam verrà accompagnato da bellissime colonne sonore intervallate anche da incontri inaspettati e pericolosi in cui il protagonista dovrà far fronte ad attacchi di nemici di vario tipo come MULI (nomadi che vanno a caccia di materiale da rubare), CA e Boss di vario tipo.

Ciò che metterà a dura prova ogni giocatore è senz’altro la fatica che si avverte nel superare grandi percorsi tortuosi e dissestati con indosso numerosi kg di carico da preservare per completare con successo la consegna. Tra le varie considerazioni che il giocatore dovrà fare infatti, è la gestione del carico trasportato, il quale potrà variare nel suo peso massimo a seconda della dotazione che Sam possiede e che migliorerà durante il gioco come supporti fisici e potenziatori delle gambe o veicoli come moto e camion.

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Screenshot in game della Yaiba Kusanagi, moto del personaggio di Akira nell’omonimo anime nonché presente in Cyberpunk 2077 che fa da crossover nella director cut di Death Stranding.

La fase di shooting e di combattimento non sono come già anticipato il core del gioco, e al netto di alcune sbavature rendono comunque l’esperienza piacevole, meno noiosa e completa dando il meglio di se nelle boss-fight che sono visivamente e videoludicamente spettacolari e appaganti.

Death Stranding
Death Stranding

Commento finale

Death Stranding è un gioco complessivamente apprezzabile come arte. Death Stranding è la dimostrazione che il cinema può sconfinare nel mondo dei videogiochi, grazie ad una regia ed una sceneggiatura potente e immaginifica che muove le file di una trama ricca, fittissima ed originale in maniera eccellente sino alla sua lucida ed emozionante conclusione.

Una storia unica di elementi nuovi e di citazioni (che approfondiamo qui) incastrati tra loro in maniera intelligente nonché piena di spunti di riflessione interessanti sul ruolo che gioca l’uomo sulla terra e sulla visione che esso ha del tempo e dello spazio. Una visione fantascientifica e politica accattivante e disarmante che raccoglie temi importanti e per nulla banali e li mostra al videogiocatore come mai prima.

Un gioco che sicuramente non sarà apprezzato e perfetto per il suo gameplay , ma sicuramente merita la giusta attenzione e la giusta lode dinanzi ad una IP originale e maestosa.

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la recensione 1 - Halo : La serie TV (2022)- La recensione 63
Halo : La serie TV (2022)- La recensione

Halo è una serie televisiva statunitense non canonica di fantascienza militare sviluppata da Kyle Killen e Steven Kane per il servizio di streaming Paramount+, basata sull’omonimo franchise di videogiochi Halo.

È prodotto da Amblin Television343 IndustriesShowtime, One Big Picture e Chapter Eleven e racconta un conflitto del 26º secolo tra la United Nations Space Command (UNSC) e le razze aliene facente parte dell’alleanza Covenant in una linea temporale denominata “Silver Timeline”.

Halo locandina

Halo: Il cast

Il cast principale è composto da Pablo Schreiber (“American Gods”) nel ruolo del super soldato Master ChiefNatascha McElhone (“Californication”) nei panni della dottoressa Halsey, mente brillante, donna tormentata che ha creato i super soldati Spartan e Jen Taylor nei panni di Cortana, l’IA più avanzata nella storia umana che potrebbe essere determinante per il futuro della razza umana.

halo cast 00 getty - Halo : La serie TV (2022)- La recensione 64

Trama

Come nei videogiochi il protagonista delle serie è John-117 alias Master Chief, soldato scelto facente parte del gruppo Spartan, a sua volta parte dell’United Nations Space Command. La storia si concentrerà in particolare nel 26° secolo durante un conflitto tra uomini e i Covenant.

L’azione spettacolare, l’avventura alla scoperta di numerosi e diversi pianeti si intreccerà con emozioni,storie personali,dubbi esistenziali e la visione incredibile del futuro dell’universo.

Una stagione che getta le basi per il futuro …

La prima stagione di Halo, è stata per mio modo di vedere un modo per sondare il terreno e cercare di comprendere quanto l’universo del franchise potesse piacere non solo ai fan più scatenati , ma piuttosto ai neofiti della lore.

La produzione sin dall’inizio ha ribadito la volontà di non voler seguire passo passo la storia originale, inserendo anche personaggi nuovi non canonici per rendere la serie fruibile quanto più possibile al pubblico.

Questa scelta è condivisibile, ma come facile pensare è anche altamente discutibile dai fan che invece dopo anni di attesa vedono il “loro Halo” sfumare in qualcosa di completamente slegato da tutto ciò che concerne la vastissima e interessantissima lore.

Personaggi a volte lasciati un po’ a caso …

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Kwan Ha e Soren in Halo episodio 7

In questa prima stagione facciamo conoscenza di alcuni personaggi secondari quali Kwan-Ha, Soren e uno degli antagonisti Vinsher Grath soppressore del movimento insurrezionalista su Madrigal. Le loro storie vengono introdotte nei primi episodi per poi averne uno dedicato in cui si vede i primi due scontrarsi con Vinsher. Complice forse i pochi episodi a disposizione gli avvenimenti di questi personaggi vengono raccontati in maniera superficiale risultando quasi una sotto trama filler. Un vero peccato dato soprattutto lo spessore dell’interpretazione di Burn Gorman nei panni del politico soppressore.

shakes head vinsher grath - Halo : La serie TV (2022)- La recensione 66

Decisamente positive le interpretazioni di Natascha McElhone e Charlie Murphy

Come in ogni show vi è sempre almeno una regina. In questa prima stagione la nostra regina è senza dubbio Charlie Murphy nei panni di Makee. La Murphy inscena un personaggio ambiguo e dallo sguardo magnetico, un umana e membro dei Covenant rapita da bambina e cresciuta con la razza aliena, mandata in incognito per recuperare le keystones.

Halo Episode 6 fa la piu grande rivelazione della serie.778 1smart - Halo : La serie TV (2022)- La recensione 67

Anche Natascha McElhone che interpreta la Dott.ssa Halsey, ha convinto con la sua performance borderline di un personaggio stratificato e caratterizzato da innumerevoli sfumature che spingono lo spettatore a domandarsi se ogni sua scelta sia giusta.

Halo Cast Paramount Plus Natascha McElhone Catherine Elizabeth Halsey - Halo : La serie TV (2022)- La recensione 68

Non male anche la parte restante del cast che si comporta bene e riesce a caratterizzare bene i personaggi. Tra tutti, ci auguriamo di vedere con più spazio personaggi come quello di Miranda Keyes, interpretata da Olive Gray e gli altri spartan.

Casco si, casco no …

Tra le scelte più chiacchierate è stata sicuramente la scelta dei produttori di mostrare per la prima volta il volto del protagonista John-117 alias Master Chief, qui interpretato da un ottimo Pablo Schreiber.

Pablo Schreiber - Halo : La serie TV (2022)- La recensione 69

Siamo agli inizi dell’episodio pilota, quando dopo aver salvato Kwan-Ha dal suo pianeta natale in balia dell’invasione covenant, John durante un confronto con la diffidente ragazza, si mostra per la prima volta al mondo senza l’iconico casco.

Sebbene però la scelta abbia avuto qualche critica, ha un forte fondamento: “L’aspetto umano“.

I videogiocatori della saga di Halo sanno perfettamente il carattere granitico di Master Chief. Il suo personaggio è sempre mostrato determinato, e spinto dall’incontrollata e forte volontà di compiere il suo destino, ovvero non deludere chi vede in lui l’unica speranza per l’umanità. Umanità che sia Chief sia gli altri Spartan, hanno dovuto rinunciare diventato perfette e imbattibili macchine da guerra.

Partendo da questo presupposto i creatori della serie hanno voluto incentrare la storia sulla volontà del protagonista di ritrovare l’umanità perduta attraverso un viaggio fisico e introspettivo che lo porterà alla conoscenza delle sue origini.

È facile capire quindi, che per permettere questo tipo di narrazione era necessario mostrare il volto dello spartan numero 117. Una storia che comunque si è dimostrata interessante, intervallata da sotto trame (che non sempre funzionano) e spettacolari combattimenti.

Forse bisognerà investire di più …

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scena tratta dal quinto episodio
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Combattimenti spettacolari, non ci sono dubbi. Le sequenze in prima persona che riprendono la visuale video ludica della saga, sono immersive catapultando lo spettatore nel campo di battaglia come nel gioco. I Covenant, in linea generali sono ben riprodotti, ma a stonare però è l’aspetto dei Sangheili, che a tratti sembrano quasi la caricatura della loro controparte video-ludica con movimenti un po’ goffi alla Rhino di Spiderman.

Certo la CGI ha qualche punto debole(con alcune scene in cui elementi come il fuoco, o i raggi laser delle armi potrebbero essere migliorati), ma nonostante tutto risulta gradevole ed entusiasmante.

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In questa scena un Phantom Covenant e l’iconico fucile sniper SRS99.

Non è solo un problema di CGI …

Per un budget molto importante ($ 200 milioni) ci si aspetta qualcosa di più. Oltre alla CGI a soffrire è anche la realizzazione delle armature e altri dettagli che rendendo la resa finale altalenante. Sebbene le armi sembrano ben definite e realistiche, alcune sezioni delle armature danno l’idea di plasticoso, con un visore che danno la sensazione di lente a basso costo per un risultato che per budget e risorse delude un po’.

Le ambientazioni

Per una storia action sci-fi come quella di Halo è fondamentale ricreare ambientazioni fedeli e quanto più futuristiche. Per fortuna in questo lo staff è riuscito perfettamente con la creazione dei pianeti e degli immensi spazi che incantano con una buona fotografia.

Commento finale

Halo è un adattamento che al netto di alcuni piccoli difetti funziona. La scelta di creare una nuova storyline ha dato ragione alla produzione, con una risposta più che positiva da parte del pubblico che già grida alla seconda stagione. Seconda stagione che potrebbe prendere innumerevoli strade, soprattutto grazie all’indipendenza dalla saga del videogame.

Questa nuova serie sci-fi non ha nulla da invidiare alle altre serie del genere, potendo contare sulla moltitudine di storie da poter raccontare e dalla fama e forza del franchise di Halo. Non ci resta che aspettare quale piega prenderà la prossima stagione e perché no , nel frattempo avvicinarsi o riavvicinarsi alla saga che ha fatto la storia di Microsoft.

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