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Cyberpunk Edgerunners – La serie spinoff
Ormai è ben nota la vicenda che ha visto il tortuoso cammino di CD Projekt con il suo chiacchieratissimo Cyberpunk 2077 . A distanza di quasi 2 anni dalla pubblicazione del gioco, il pubblico si è diviso tra consensi e dissensi, ma è indubbio che ambientazioni e fascino della storia siano di elevata fattura e probabilmente è su questo che Netflix e la software house polacca hanno deciso di puntare.
La serie animata che ricalca il design tipico dei cartoni animati anni 90, è stata distribuita il 13 settembre 2022 e prodotta dallo studio giapponese Trigger.
Perdere tutto …
David Martinez, vive con la madre, che lavora forsennatamente ogni giorno per poter pagare la retta dell’Arasaka Academy , scuola che frequenta il figlio. David è uno studente brillante, ma dall’animo ribelle, dettaglio non trascurabile e che lo rende diverso e non compatibile con il mondo delle corporazioni.
Per un fatale incidente, in seguito ad una folle sparatoria tra bande in strada, Gloria (madre di David) finisce in ospedale in gravissime condizioni. Dopo che David viene bullizzato da Katsuo suo compagno di classe nonché figlio di Tanaka dirigente dell’Arasaka e poi espulso dall’Accademia; Egli viene a conoscenza della triste scomparsa della madre, avvenuta per mancanza di sufficiente denaro per pagarne le cure.

In preda alla sete di vendetta, di rabbia e desideroso di affermarsi in mondo così folle e crudele fa visita al proprio RipperDoc di fiducia e decide di farsi impiantare un Sandevistan di tipo militare trovato a casa nascosto da Gloria.
Il Ripperdoc però lo avvisa: Il Sandevistan è tanto potente quanto pericoloso per il corpo e la mente. Inizia così un lungo adrenalinico, sanguinoso e incredibile viaggio per le strade di Night City.
Se non avete ancora visto la serie e non volete incappare in spoiler, vi invito a guardare il trailer in basso e di procedere alla lettura solamente una volta terminata la visione.
Essere Cyberpunk
Essere Cyberpunk , è l’obbiettivo principale di David ed è il tema a cui ruota l’incipit della serie , dove mostra il protagonista alle prese con i primi utilizzi del Sandevistan che gli garantisce nei primi episodi l’ingresso nel gruppo di Cyber-mercenari guidati da Maine, carismatico e leader assoluto.
La serie, che mantiene un minutaggio per episodio in linea con la maggior parte dei prodotti di animazione (20′ circa), ha un ritmo scorrevole scandito da battute sopra le righe e scene d’azione davvero ben caratterizzate che ripropongono (anche grazie alla nota colonna sonora del videogame da cui è tratta) tutte vibes vissute dai videogiocatori nei panni di V.
Personaggi, influenze e Studio Trigger
In una città così ben caratterizzata come quella già amata in Cyberpunk 2077 che è Night City, bisognava necessariamente inserire nella storia personaggi carismatici e sopra le righe. David Martinez è un protagonista azzeccato, in linea con le caratteristiche principali dell’eroe, un ragazzo che per carattere, sogni e speranze è in sintonia con i ragazzi di oggi.

Ad affiancarlo nel suo viaggio, ci sono i componenti del suo gruppo Maine, Lucy, Kiwi,Rebecca, Dorio e Falco. Con eccezione di Maine e Lucy gli altri personaggi del gruppo sono abbandonati un po’ a se stessi durante l’andamento della serie, lasciandogli qualche battutina qua e là tanto da farli sembrare tappabuchi per momenti morti, sebbene tra questi nel finale vi sono alcuni essenziali per lo snodo della trama.
Maine e Lucy infatti sono maggiormente caratterizzati forse aiutati dal ruolo che ricoprono nella storia in quanto rispettivamente mentore e flirt del protagonista. Maine è un personaggio molto ispirato, che raccoglie tutti gli elementi del cyberpunk, una via di mezzo tra Terminator e Batou, sebbene non riesce a scalare l’altissima vetta dell’iconicità di questi personaggi che rappresentano l’essenza di questa tipologia.

Lucy è senza dubbio il personaggio enigmatico e complesso. L’estetica è da urlo e quando Edgerunners si ribella ai limiti di Netflix ed entra nel Cyberpunk puro la mostra in tutte le sue forme senza però dimenticare l’impatto emotivo e la potenza espressiva del suo volto. L’interessante dualismo di donna indipendente e forte e donna fragile e desiderosa di essere compresa e amata è una delle caratteristiche migliori e che più ha avuto impatto sulla storia.

Una piccola curiosità è su Rebecca , personaggio che sembra fortemente ispirato a quello di Harley Queen di Margot Robbie, ma che nonostante sia veramente simpatica risulta un personaggio spesso piatto e poco costruttivo per la trama.
Abbiamo citato Batou, personaggio iconico di Ghost in the Shell serie da cui Trigger Studio (scelta azzeccatissima quella di Netflix) probabilmente ha preso spunto per disegni e humor (anche se GOS era molto più cupa) insieme ad altre serie del genere come Cyber City Oedo 808, Ergo Proxy e Psycho-Pass e Akira (David pare fortemente ispirato a Kaneda). Sebbene la serie sia scorrevole, tratti temi quali differenze sociali, violenza,distopia e nel totale funziona e piace, lascia la sensazione di manchevolezza per divenire un cult come lo sono state serie precedenti del genere.

L’andamento di Edgerunners è lineare: Dopo essere partita col botto, sale mano mano per preparare lo spettatore ad un finale da capogiro, ma che incredibilmente delude. Lo scontro finale tra David e il leggendario Cyber-criminale al servizio di Faraday (anch’egli nel totale non molto incisivo) non rispetta le aspettative forse per favorire una probabilmente giusta e coerente fine del protagonista.
Nulla da dire invece sull’impatto emotivo della storyline di David e Lucy che regalano emozionanti momenti da subito sino alle battute finali, quando Lucy grazie all’ultimo gesto d’amore di David riesce a coronare il suo sogno di andare sulla Luna.
E sulle note speciali di I Really Want to Stay at Your House vediamo forse la scena più toccante nonché punto emozionale più alto della serie, con Lucy che guardando il sole, rivede i momenti passati nella sua BD con David.

Commento finale
Cyberpunk Edgerunners è stata la mossa più azzeccata di CD Project riuscendo ad ottenere un incremento delle vendite e del numero di videogiocatori di Cyberpunk 2077 proprio grazie all’uscita su Netflix della serie spin-off del gioco.
Al netto di alcune imperfezioni, e di personaggi che nonostante siano un tantino trascurati risultano nel complesso riusciti, la serie – apprezzatissima anche da volti noti come Hideo Kojima – riesce a fare breccia, soprattutto nel cuore di chi ha già amato la storia di V e Johnny Silverhand.
Nel complesso è una serie animata godibilissima e meritevole di ulteriori sviluppi, che con l’enorme potenziale dell’universo del franchise e della futuristica città Night City può durare negli anni oltre che puntare molto in alto.
