Il legame è un film del 2020 diretto da Domenico de Feudis.
Il film reppresenta l’esordio per il regista, con protagonista Mía Maestro e Riccardo Scamarcio, prodotto da Indigo Film e Ht Film e distribuito sulla piattaforma Netflix. Esso è liberamente ispirato al saggio di antropologia Sud e magia di Ernesto de Martino.

De Martino nel 1959, analizza alcune zone del sud Italia tra cui Basilicata, Campania e Calabria per capire quanto la magia sia radicata nella cultura popolare. In particolare nella pellicola viene trattato il fenomeno della fascinazione.
Punti salienti articolo
Fascinazione
Con fascinazione si intende una condizione psichica di impedimento e inibizione dovuta ad un senso di dominazione da parte di un’altra entità, con cui si perde autonomia. Essa necessita di una vittima e di un agente fascinatore. Se esso è umano si parla di malocchio, cioè un’influenza maligna causata da uno sguardo invidioso da parte di un’altra persona.
Sud e magia di Ernesto de Martino
Cos’è la fascinazione
Nel suo libro de Martino ci parla del fascino (o fascinazione o malocchio o fattura), una condizione che implica un agente (una persona fisica o uno spirito maligno) e una vittima.
Come avviene la fascinazione
La fascinazione può dunque avvenire anche involontariamente e spesso solo attraverso lo sguardo: in molte formule contro la fattura si ricorda proprio l’elemento dell’occhio malevolo (basta pensare alla filastrocca napoletana “Uocchij, maluocchij, prezzemolo e finocchio, aglie, fravaglie, a fattura ca nun quaglia” o a quella più famosa detta da Lino Banfi ne ‘L’allenatore nel pallone”).

Fascinazione come allucinazione
L’autore nel suo saggio parla della fascinazione anche come forma di allucinazione e di possessione descrivendo casi di legature notturne: persone svegliatesi con lividi o legate al letto o che avrebbero sperimentato di notte uno stato di paralisi cosciente durante vessazioni fisiche di spiriti. Probabilmente secondo lo studio, la credenza diffusa di questo evento è dovuta al voler motivare lo stato emotivo-cognitivo di un individuo che in situazioni estreme quali gravi malattie,fame,situazioni di grave difficoltà o la morte durante il quale la persona era come assente e/o estranea alla realtà o non completamente cosciente e padrone delle sue scelte. Cefalalgia, sonnolenza, spossatezza, rilassamento, ipocondria spesso accompagnano la fascinazione: ma l’esperienza di una forza innominabile e funesta resta il tratto caratteristico.
Riassumendo …
Detto ciò possiamo quindi dire che la credenza nella fascinazione si basa su due fondamenti.
- l’esistenza di forze oscure (naturali e sovrannaturali) che sovrastano l’esperienza umana e possono incidere negativamente su di essa;
- la possibilità che persone possano agire a danno di altri esseri umani.
Per questo in chi crede vi è la necessità di attribuire a qualcuno (colui che è magico) il potere di contrastare quelle forze e le cattive intenzioni di chi ne fa uso. In tal senso vi è l’operatore, che viene identificato dalla comunità come dotato di poteri magici, il trattamento che egli riserva può conseguire degli effetti positivi e a volte risolutivi.

Un horror completamente italiano …
Il legame è interamente girato in Puglia, in particolare tra Selva di Fasano e Monopoli. Tra gli attori protagonisti vediamo Riccardo Scamarcio nei panni di Francesco, che per la prima volta porta la sua compagna Emma e Sofia(figlia di lei) a conoscere sua madre Teresa che vive in un’antica villa immersa tra gli ulivi, nel sud Italia.
Regia
Il ritmo della storia è ben calibrato, riuscendo a tenere alta l’attenzione lo spettatore oltre che la suspense. I personaggi sono ben coadiuvati, grazie anche alle buone scelte del regista per l’esposizione dei fatti.
De Feudis, riesce a creare un’atmosfera perfetta sfruttando a pieno le ambientazioni suggestive del paesaggio pugliese. Le campagne e gli alberi di ulivo, la casa dai soffitti alti, le porte scricchiolanti, i lunghi corridoi notturni e l’oscurità delle grotte, sono la giusta cornice per la storia che il regista vuole raccontarci.

Il legame : Una sceneggiatura “donna”
La sceneggiatura (curata dallo stesso regista), pone al centro di tutto la compagine femminile. Le donne sono coloro che muovono le fila della storia. Emma e sua suocera Teresa rappresentano due epoche lontane tra loro. Emma rappresenta ciò che è il mondo d’oggi e Teresa rappresenta ciò che sappiamo che è stato, e ciò che in segreto ancora esiste: il folklore.



De Feudis rilancia l’horror italiano
Chiunque abbia visto qualche film horror, sa che in Italia non ha mai funzionato. Era dai tempi di Profondo Rosso e Suspiria che in Italia non guardavamo un film horror degno di nota.
Che sia chiaro, Il Legame non è neppur lontanamente paragonabile ai capolavori di Dario Argento, ma regala grandi speranze per il futuro, con una sorprendente performance di Giulia Patrignani (ragazzina all’esordio) e di Riccardo Scamarcio, che riesce a far dimenticare al pubblico il bad man tormentato e desiderato dalle donne a cui siamo abituati.
Da premiare è sicuramente la scelta di portare sullo schermo un tema affascinante (e non usiamo questa parola a caso) come i riti popolari. Purtroppo però dopo un’ottima introduzione della storia e una buona parte centrale, l’opera d’esordio del regista si perde nel finale lasciando un senso di incompiutezza.

Due occhi ti hanno fissato nei miei, ti vogliono aiutare. Io ti attacco al sangue fascinato per vedere dove si è celato. È sangue della tua natura, fino alla sepoltura.
~Sabrina
