Punti salienti articolo
Introduzione e Trama
La trama di Nosferatu (2024) riprende i capisaldi del celebre mito vampiresco, ambientandoli nella Germania del XIX secolo. Al centro della vicenda c’è Thomas Hutter (Nicholas Hoult), un giovane agente immobiliare incaricato di recarsi ai Carpazi per concludere la vendita di una proprietà al misterioso Conte Orlok (Bill Skarsgård). Giunto al castello del Conte, Hutter scopre gradualmente la sua natura sovrannaturale e terrificante. Nel frattempo, a Wisborg, sua moglie Ellen (Lily-Rose Depp) inizia a essere tormentata da visioni inquietanti, come se l’oscura influenza del vampiro si estendesse anche a distanza.

Quando il Conte si trasferisce a Wisborg, porta con sé una scia di morte e pestilenza, seminando il panico nella comunità locale. Di fronte all’avanzare del male, Ellen intuisce che solo il suo sacrificio può fermare il vampiro e salvare la città.
Il film esplora con profondità l’ossessione che lega Ellen, suo marito Thomas e il Conte Orlok. Il cast stellare, oltre a Nicholas Hoult e Lily-Rose Depp, include anche Aaron Taylor-Johnson e Willem Dafoe, con Bill Skarsgård che offre un’interpretazione magnetica e inquietante del leggendario Conte Orlok. Eggers approfondisce le dinamiche psicologiche e simboliche del triangolo tra i protagonisti, ponendo al centro della narrazione il conflitto tra amore, paura e desiderio.
Regia
Robert Eggers, regista noto per il suo stile visivamente ricercato (The Witch, The Lighthouse e The Northman), rivisita il classico del 1922 di F.W. Murnau, offrendo una nuova interpretazione che rimane fedele all’atmosfera gotica ed espressionista dell’originale. Il risultato è un’opera che mescola sapientemente omaggio e innovazione, pur non esente da qualche riserva critica. Eggers sceglie di preservare la grammatica cinematografica dell’opera del 1922, arricchendola con richiami ai cult del genere, creando così un connubio perfetto che rende questo film uno dei migliori horror degli ultimi decenni. I movimenti di macchina, caratterizzati da una camera lenta e transizioni originali, si integrano con passaggi da oggettiva a soggettiva di grande impatto visivo, sottolineando la tensione narrativa e rafforzando l’intensità emotiva del racconto.
Effetti speciali e Fotografia
La fotografia di Jarin Blaschke è straordinaria: luci e ombre sapientemente dosate evocano l’estetica espressionista, mentre le inquadrature gotiche e la meticolosa attenzione ai dettagli storici contribuiscono a creare un’atmosfera intensa e opprimente. Blaschke sfrutta una palette cromatica dai toni cupi che richiama l’opera originale, ma che al contempo si allinea con lo stile visivo distintivo dei precedenti lavori di Eggers, rafforzando ulteriormente il senso di coerenza artistica.






Gli effetti speciali, sobri ma efficaci, trovano un perfetto equilibrio tra realismo e l’aspetto surreale richiesto dal racconto. Eggers, supportato da una fotografia di altissimo livello, realizza sequenze visive straordinarie, indugiando su panorami di rara bellezza e catturandone le atmosfere cupe e opprimenti, anche quando non strettamente funzionali alla trama. Questa scelta, pur apparentemente superflua, sottolinea la centralità dell’immagine nel linguaggio cinematografico, esaltando il potere visivo del medium e arricchendo l’esperienza immersiva dello spettatore.


Sceneggiatura
Eggers riesce a coniugare il rispetto per l’originale con la sua personale sensibilità, offrendo una visione che, pur non distaccandosi radicalmente dall’opera del 1922, riesce a esprimere il suo punto di vista in modo saggio e determinato. In un panorama cinematografico già ricco di opere sui vampiri, Eggers non può ignorare i capisaldi del genere come l’originale di Murnau e il celebre adattamento di F.F. Coppola. Anziché evitarli, il regista sceglie di citarli e omaggiarli, celebrandone la grandezza e integrandoli armoniosamente nella sua visione, rendendo il film un atto d’amore verso il mito del vampiro.


Colonna sonora
La musica di Robin Carolan accompagna le immagini in modo magistrale, amplificando il senso di tensione e orrore. Le sonorità gotiche ed evocative si fondono perfettamente con la narrazione visiva.

Conclusioni
Il Nosferatu di Robert Eggers è un’esperienza cinematografica avvolgente, che rende onore al classico di Murnau grazie a una regia elegante, interpretazioni memorabili e una messa in scena impeccabile. Tuttavia, la sua estrema fedeltà all’originale rischia di renderlo un esercizio stilistico più che un’opera capace di innovare o sorprendere. Un film che affascina per la sua estetica, ma che potrebbe lasciare alcuni spettatori con la sensazione di un’occasione mancata per un’interpretazione più personale del mito.
