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BLACK SUMMER (2019) : LA SERIE PIÙ REALE E BRUTALE POSSIBILE

Prendete “The Walking Dead” e privatelo dell’amore,i melodrammi,le lunghe chiacchiere e gli antagonisti prime donne. Questo è Black summer.

Black Summer è una serie televisiva post-apocalittica horror statunitense creata da Karl Schaefer e John Hyams e distribuita da Netflix a partire dall’aprile 2019 e arrivata alla seconda stagione nel 2021.

Black summer

Trama

La trama ruota principalmente attorno a Rose(Jaime King) la quale in seguito allo scoppio di un’epidemia zombie, viene separata ad un posto di blocco dalla figlia. La donna così intraprende un lungo e violento viaggio per riunirsi a lei.

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Regia : L’esasperazione di ogni tipico aspetto del genere zombie horror

Le caratteristiche del genere sono tutte presenti, ma amplificate fino all’esasperazione, il tutto per mettere in evidenzia la pericolosità e l’aggressività dei non morti,la violenza e tutti gli avvenimenti che coinvolgono i protagonisti che agiscono in un mondo pieno di azione e nessuna pietà.

La struttura degli episodi è divisa in piccoli capitoli che spesso si muovono nel tempo in maniera circolare per raccontare la storia e le disavventure dal punto di vista dei diversi protagonisti, per poi arrivare ad un fitting point che mette insieme i pezzi. I dialoghi sono pochi, brevi e diretti per lasciare maggior spazio alla tensione, le atmosfere e le sequenze di azione.

La serie sin da subito non si risparmia: Scene crude,violente, scelte crudeli, persone senza scrupoli lottano contro gli altri sopravvissuti più che contro i non morti. E’ chiarissimo che la scelta degli autori è di rappresentare l’uomo come vero antagonista della storia , il quale non avrà ripensamenti quando si tratterà di mettere la sua vita avanti a tutto.

Saranno d’accordo in tanti che hanno già visto la serie, che le scene più cruente e angoscianti sono proprio quelle in cui l’uomo compie gli atti più atroci.

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I ritmi di narrazione sono pressoché elevati, grazie al mix di suspense e adrenalina che faranno compagnia allo spettatore per gran parte degli episodi. Inoltre spesso ci si troverà a dover fare i conti con l’ansia e la paura di essere beccati da chi vuole sopraffarci come se la realtà e la finzione del mondo di Black Summer fossero un tutt’uno grazie all’immersività che la regia è riuscita a creare.

Camera a mano

Black Summer fa un massiccio uso di questa tecnica di ripresa che consente allo spettatore si sentirsi completamente nell’azione e rendendo la scena davvero immersiva.

Questa tecnica consiste nel riprendere gli attori muovendosi insieme a loro sul set. Il cameraman in questo caso segue il protagonista rendendo la scena più reale come accade anche nei reportage. Per fare alcuni esempi, Cannibal Holocaust e The Blair Witch Project sono tra i precursori di questa tecnica.

Una scena della serie girata con la tecnica appena descritta

Altro aspetto che ho davvero apprezzato molto è la reazione dei protagonisti che (che a differenza di altri prodotti del genere) anche quando ormai combattenti esperti mostrano spesso la loro paura e il timore di non farcela dinanzi ai non morti che lontani dai canonici zombie dal passo lento , sono pronti a corrergli dietro fino a quando non avranno la loro carne. Queste scene rendono molto reale la storia creando empatia con lo spettatore che riconosce la sensazione di terrore se pensa di trovarsi in quell’istante nei panni del protagonista.

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E’ facilmente deducibile che il fiore all’occhiello di questo prodotto è l’incredibile realismo che proietta BS ai primi posti dei film apocalittici, oltre al cast che nonostante sia composto da attori poco conosciuti si difende davvero in maniera egregia risultando una piacevole sorpresa.

Elogi particolari alla protagonista assoluta Jaime King che si mostra cazzuta e stella della serie con un personaggio caratterizzato da una netta e costante crescita.

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Per ora più che bene …

Per ora il mio non può che essere un giudizio positivo , per una serie che è un must to watch per gli amanti del genere, ma allo stesso tempo consigliato per chi ha voglia di guardare qualcosa di molto realistico e originale.

Netflix ha già fatto sapere che è in produzione una terza stagione e personalmente non vedo l’ora di vedere se riusciranno a mantenerne il trend.

Come per la maggior parte dei casi, anche questa serie non è esente da difetti, con alcune scelte che mi hanno fatto storcere un po’ il naso, ma che non rovinano lo spettacolo.

Conclusioni

Black Summer è senza dubbio un prodotto che osa,non ha timore e si mostra nella sua essenza e in tutta la sua violenza e brutalità. La serie sicuramente verrà apprezzata ancora di più nel tempo potendo contare sulla grande visibilità del suo streamer e sui tanti giudizi positivi che faranno eco fino ad arrivare all’orecchio anche dello spettatore più restio.

IL NOSTRO VOTO - BLACK SUMMER (2019) : LA SERIE PIÙ REALE E BRUTALE POSSIBILE 10

Gli zombie sono la faccia allo specchio che non restituisce lo sguardo.
(Richard Greene)

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Superman Red Son
Commento e analisi su Superman Red Son - Superman Red Son 12

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Superman: Red Son è tratto dalla miniserie a fumetti scritta da Mark Millar e disegnata da Dave Johnson e Kilian Plunkett, pubblicata dalla DC Comics nel 2003 sotto l’etichetta Elseworlds in tre albi formato “prestige”.

La storia scritta dallo sceneggiatore scozzese parte da una premessa :

«e se l’astronave che trasportava Superman fosse precipitata in Unione Sovietica?».

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Tale presupposto viene ideato ponendo per assurdo che la rotazione della terra muovesse nella posizione di atterraggio previsto dall’astronave di Kal-El facendolo quindi atterrare in Ucraina anziché in Kansas.

Superman quindi lotta per non per l’American Way , ma per il socialismo e l’espansione globale del Patto di Varsavia mostrando il superuomo in un punto di vista del tutto inedito.

Facciamo un riassunto della storia …

Cronologicamente siamo quindi nel 1950 e l’Unione Sovietica

rivela al mondo la presenza di Superman, sconvolgendo gli equilibri della guerra fredda e della corsa agli armamenti.

Egli viene descritto da tutti come “il campione degli operai” che lotta per portare avanti la battaglia per Stalin.

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Un Superuomo hitleristico

Tralasciando l’aspetto supereroistico della storia,

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è interessante come vengono descritti periodi e personaggi storici.

Le emozioni contrastanti che turbano il superuomo sono metaforicamente tangibili ,ponendolo costantemente dinanzi alla scelta di seguire il cammino in difesa degli ideali che animano Stalin (uomo di grande potere dell’URSS) o il cuore (che in pian piano avrà la meglio).

Gli eventi sono posti quindi in un periodo di regime totalitario dove coloro che non credono negli ideali sovietici , vengono costretti a lavorare fino alla fine dei loro giorni in miniere, lobotomizzati o in casi estremi uccisi.

Una visione del mondo hitleristico ,dispotico che disorienta lo spettatore quando vede il suo idolo trasformarsi da paladino a carnefice e dittatore.

Il segreto dell’unicità dell’opera di Millar è proprio nello stravolgimento di Superman , che è così determinato nel “stabilire la pace” nel resto del mondo che trova sollievo persino nel fatto che non vi sia nessuna donna a fargli compagnia , in modo da non avere distrazioni.

Superman difensore dei deboli e dei diversi ?

Sebbene sin da sempre Superman è difensore dei deboli e dei diversi in Red Son viene accentuata l’identità aliena e le doti irraggiungibili da qualsiasi terrestre, che paradossalmente contraddice il principio di uguaglianza su cui pone le basi il comunismo.
Inoltre nonostante venga definito un soldato speciale al servizio dell’Unione Sovietica in più occasioni evidenzia il fatto di fare ciò che ritiene giusto e opportuno e non esclusivamente ciò che beneficia gli interessi russi, come si vede verso la fine del racconto in cui sceglie di salvare anche i cittadini americani.

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Capovolgimento di fronte

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In una storia di stravolgimenti ovviamente non poteva mancare la nemesi di Superman , Lex Luthor che paradossalmente nell’intento di sconfiggere Superman diventa difensore dei buoni.

L’autore pero’ ci prende gusto e per rendere ancor di più l’idea ci mostra altri personaggi della DC anch’essi consequenzialmente cambiati da questo affascinante “What If“.

Superman: Red Son - Movies on Google Play

Infatti tra i vari spiccano Wonder Woman che sostiene Superman per poi ricredersi dopo aver visto i metodi totalitari di quest ultimo;

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Batman che nella storia è figlio di due dissidenti uccisi e che desideroso di vendetta quindi diventa un terrorista anarchico

e Bizzarro che in quanto clone di Superman non può che farci pensare ad analogie con il film Superman IV.

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Una scena di Superman IV
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Bizzaro in una scena di Superman Red Son

L’ucronia generata dal what if è stata adattata in maniera eccellente nel 2020 dal regista Sam Liu che è riuscito nel difficilissimo compito di raccontare il fumetto con le sue tematiche storico-politiche e mature.

Sebbene Red Son ne mantiene il “core” pero’, come spesso accade ci sono leggere modifiche agli avvenimenti raccontati nel fumetto danno un tocco moderno alla storia e i suoi personaggi.

Spicca infatti l’orientamento sessuale di Wonder Woman che alla proposta di fidanzamento di Superman comunista risponde “Sono nata in un mondo di sole donne … capisci cosa intendo?”.

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Altro aspetto very strong del racconto è la voglia di denuncia che nel racconto viene mosso nei confronti degli USA civiltà costruita da immigrati ridotti in schiavitù e per una realtà che si contrappone al tanto osannato “Sogno Americano“.

Un tema attualissimo dopo le orrende vicende che hanno scatenato il movimento Black Lives Matter , tema calcato molto nel fumetto.

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Tirando le somme , Superman Red Son riesce a rendere chiaro il concetto che anche un Superuomo , messo al servizio di un regime totalitario , diventa privo di identità (a rafforzare ciò il simbolo comunista al posto della S).

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fonte: www.jedanews.com

Altra lettura sottile della storia è il ruolo dei mass media che sin da sempre sono ciò che muove le folle,che descrivono come liberatore degli oppressi il futuro Superman cupo e terrificante.

Commento finale

Nonostante il grande lavoro di tutto il cast, l’inserimento di troppi personaggi finisce per costringere gli autori a trovare espedienti narrativi non eccellenti, dovuti molto probabilmente all’esigenza di dare una conclusione alle sotto-trame sviluppate per i personaggi secondari che però risultano infine scelte frettolose.

I disegni del lungometraggio sono in linea con i precedenti sull’Uomo d’acciaio,ma ben lontani dal fumetto molto più accattivante(in basso potete ammirare alcuni tratti),ma resta a parer nostro una degna trasposizione cinematografica dell’opera originale che riesce nel suo intento.

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„So che dopo la mia morte sulla mia tomba sarà deposta molta immondizia. Ma il vento della storia la disperderà senza pietà.“ —  Stalin