La Belva
locandina - La Belva 2

Titolo originale La Belva
Paese Italia
Anno 2020
Durata97 min
Genere azione,drammatico,thriller
Lingua originale italiano
Ideatore e Regia Ludovico Di Martino
SoggettoClaudia De Angelis, Ludovico Di Martino, Andrea Paris, Nicola Ravera Rafele

Tutti i soldati quando tornano a casa sono vecchi, uomini ripiegati su se stessi che non parlano mai delle battaglie combattute.

(Paul Auster)

La Belva

Una vita lontano dalla famiglia

La belva è un film azione,drammatico/thriller del 2020 diretto da Ludovico Di Martino e distribuito globalmente su Netflix il 27 novembre 2020 con Fabrizio Giufini nei panni del protagonista Leo,Lino Musella(Gomorra,The Young Pope) in quelli dell’ispettore di polizia Antonio Simonetti e Andrea Pennacchi in quelli del cattivo Mozart . La pellicola narra le vicende di Leonida Riva(Fabrizio Giufini), un reduce di guerra cupo e solitario, con un passato da Primo Capitano nelle Forze Speciali dell’Esercito. La vita ormai spenta e segnata dalla guerra lo tengono lontano dalla famiglia che dopo il suo ritorno a casa hanno difficoltà ad instaurare un rapporto ormai perso. Quando la figlia Teresa(Giada Gagliardi) viene rapita, Leonida ritrova la rabbia e la ferocia di un tempo per salvare la sua bambina.

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Fabrizio Gifuni in una scena del film

Il rapporto tra Leonida e la violenza

Lo spettatore sin da subito avverte la sensazione di disagio che prova il protagonista nel rapportarsi con il mondo , come se fosse rimasto intrappolato nei ricordi della guerra che non gli permettono di andare avanti e di spogliarsi dell’armatura che negli anni ha dovuto utilizzare per sopravvivere in battaglia. Infatti Leo sembra quasi felice di poter tornare all’azione per salvare la figlia , perché probabilmente la violenza è l’unica via che conosce per comunicare , per dire al mondo che esiste. La violenza è la dimensione ideale per lui, il posto in cui si sente se stesso , un posto dove può lasciarsi andare senza inibire i suoi istinti lontani dal padre di famiglia che la moglie e il primogenito vorrebbero.

Ma cosa vuole raccontarci “La Belva” ?

Il regista romano ha provato a regalare al cinema italiano il suo action movie , la risposta a The Transporter,Taken e tutti i film d’azione che (gli USA su tutti) ci hanno abituato a guardare. Di Martino prova a lasciare la sua impronta nella pellicola cercando di costruire una trama che basa la storia su un uomo che è “dipendente” dalla violenza. La violenza come la droga, o come la medicina di cui Leo è dipendente (le benzodiazepine) che gli servono per tirare avanti in una società a cui non sente di appartenere e da cui si sente abbandonato. Per la costruzione di un film “che funziona” viene inserito il tema della guerra e degli strascichi che i soldati si portano per tutta la vita per rendere il tutto tridimensionale con il personaggio di Leo che sembra uscire fuori dallo schermo con tutta la sua forza.

“ Il vero soldato mente a sé stesso quando dice di odiare la guerra. Egli ama in modo profondo la guerra. E non perché sia un uomo particolarmente malvagio, assetato di sangue, ma perché ama la vitalità che (per quanto paradossale possa sembrare) la guerra porta dentro di sé. ”

(Oriana Fallaci)

la belva film gifuni 2020 - La Belva 4

La sceneggiatura

Nonostante tutto però Di Martino non punta altissimo “accontentandosi” di una trama lineare e ampiamente prevedibile con la solita struttura di introduzione dei personaggi,sviluppo degli avvenimenti e conclusione da “tutti felici e contenti”.

Va fatto un plauso alle sequenze degli inseguimenti e dei combattimenti che sono state costruite in maniera realistica e con il giusto tocco di adrenalina risultando di spessore e non più “piatte” come spesso accadeva in altri prodotti italiani. Non ci sono intrecci, non ci sono colpi di scena, i personaggi secondari hanno pochissimo spazio e Mozart è a malapena introdotto rendendo quest’opera un’occasione mancata.

Durante l’intero lungometraggio il protagonista dice pochissime battute lasciando spazio all’espressività dei suoi occhi arrabbiati e del suo volto animalesco. Leo infatti è il cuore pulsante del film , senza lui non esisterebbe, i personaggi secondari mai come in questa pellicola sono di contorno ma non per loro demeriti(Ottima ad esempio è l’interpretazione di Lino Musella). I dialoghi in “La Belva” non sono moltissimi per dare spazio all’azione e per risaltare la violenza come unico metodo di comunicazione del protagonista che ci regala una buona performance.

Commento finale

La Belva nonostante non poche difficoltà riesce a dare al pubblico italiano un personaggio cazzuto per cui esaltarsi , ma che non riesce ancora a scalfire una concorrenza troppo forte che negli anni ha sfornato numerose pellicole del genere.

IL NOSTRO VOTO 1 - La Belva 5