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Philip K. Dick e “A Scanner Darkly” (2006) : Un cult tutt’ora attuale

A Scanner Darkly (2006)

“A Scanner Darkly” è un film di animazione sci-fi del 2006 diretto da Richard Linklater e basato sul romanzo di Philip K. Dick omonimo. Il film, ambientato in un futuro distopico, segue l’agente della polizia Bob Arctor che, sotto copertura, indaga su una droga chiamata Substance D che sta causando la distruzione della società.

Il film è stato acclamato dalla critica per la sua animazione rotoscopica unica e la sua rappresentazione intensa e disturbante della droga e della sorveglianza governativa. Anche se distribuito oltre 15 anni fa, la sua tematica di attualità e la sua critica sociale sono ancora rilevanti oggi.

L’uso di droghe sintetiche e il loro effetto sulla società sono un problema globale che continua a essere discusso e studiato. Inoltre, l’argomento della sorveglianza governativa e della privacy ha guadagnato ancora più importanza con l’avvento della tecnologia digitale e la crescente preoccupazione per la protezione dei dati personali.

A scanenr darkly Philip K. Dick
A scanner darkly

Inoltre, il film mette in discussione la natura della realtà e dell’identità, argomenti che sono stati esplorati in molte opere di science fiction, ma che sono ancora attuali nella società contemporanea.

A Scanner Darkly

II film è divenuto di grande importanza per le tematiche, la visione dell’autore e la fedelissima trasposizione cinematografica del libro originale. La tecnica di animazione immersiva e il modo crudo e disturbante di raccontare la vicenda dei protagonisti (interpretati dall’eccellente cast composto da Keanu Revees, Robert Downey Jr., Winona Ryder e Woody Harrelson) lo hanno reso un cult del genere oltre a renderlo un film degno di essere visto e rivisto.

Il filo conduttore con “Uno, nessuno e centomila” di Luigi Pirandello

“A Scanner Darkly” e “Uno, nessuno e centomila” di Luigi Pirandello sono entrambe opere che esplorano la natura dell’identità e la fluidità della realtà.

Nel film, l’agente Bob Arctor si trova a indagare su se stesso quando viene assegnato il compito di infiltrarsi nella propria personalità alterata dalla droga Substance D. Questo porterà il protagonista ad una inevitabile crisi d’identità con dubbi esistenziali e sulla vera natura della realtà e dell’io.

A scanner Darkly

In “Uno, nessuno e centomila”, Pirandello esplora la stessa tematica della fluidità dell’identità attraverso il personaggio di Vitangelo Moscarda che, dopo la morte del padre, inizia a mettere in discussione la propria identità e a rendersi conto che la percezione degli altri di lui è diversa dalla sua percezione di se stesso.

Entrambe le opere sottolineano l’importanza della percezione e della percezione degli altri nella costruzione dell’identità e mettono appunto come nel film in discussione la natura della realtà e dell’io.

“A Scanner Darkly” e “Uno, nessuno e centomila” condividono quindi una forte associazione nell’esplorazione della natura dell’identità e della realtà.

La forte critica alla società presente nell’opera di Dick

“A Scanner Darkly” di Philip K. Dick è una critica sociale che esplora la società distopica del futuro in cui l’individuo è costantemente sotto sorveglianza e controllo governativo. Il libro esamina la natura della realtà, l’identità e la libertà personale in una società dove la tecnologia e la droga hanno un impatto negativo sulla vita delle persone.

Il governo ha il controllo assoluto sulla vita delle persone attraverso la sorveglianza e la manipolazione della percezione e della realtà. La droga Substance D è un comodo mezzo per il governo di mantenere il controllo sulla popolazione, e la sua diffusione ha causato una crisi di identità e ha distrutto le relazioni interpersonali.

L’autore critica anche la società capitalista che incentiva l’avidità e la corsa al successo a discapito della felicità e della salute delle persone. La droga Substance D è vista come un prodotto di questa società che premia il successo a tutti i costi.

Philip K. Dick e la sua grande influenza nelle opere science fiction …

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Philip K. Dick è stato uno scrittore di fantascienza che ha esplorato molti temi legati alla scienza nei suoi romanzi e raccolte di racconti. La scienza ha giocato un ruolo importante nella sua opera, sia come sfondo per la trama che come tema centrale.

Dick ha scritto molte storie che si concentrano su questioni filosofiche e scientifiche, come l’identità, la realtà, l’intelligenza artificiale, la tecnologia, la sorveglianza governativa e la consapevolezza. Le sue opere hanno spesso esplorato la relazione tra l’uomo e la tecnologia, mettendo in discussione il potere e la responsabilità che l’uomo ha nei confronti delle sue creazioni.

Inoltre, Dick ha utilizzato le teorie scientifiche come la fisica quantistica e la teoria della relatività per creare universi immaginari in cui esplorare i temi filosofici e scientifici. Questo ha reso la sua opera unica e ha stabilito un legame tra la scienza e la sua narrativa.

Philip K. Dick grazie al suo estro, la sua visionaria immaginazione, le sue teorie sulla possibile esistenza di molteplici universi per ogni individuo e la sua narrativa ha influenzato molte opere di science fiction successive e continua a essere influente e rilevante oggi.

Easter egg

A differenza di quanto possa sembrare, ciò che ha reso speciale e magnetico il racconto della storia di Bob Arctor e la forte componente autobiografica di Dick. Infatti come si può leggere nel libro e nei titoli di coda del film, appare un gruppo di nomi a lui cari.

I nomi appartengono ad amici o persone conosciute da Dick e che, come lui, hanno dovuto fare i conti con la dipendenza lungo la loro esistenza. Tra i vari, è possibile leggere “Phil” che è l’autore stesso.

la recensione 3 - The Northman (2022) - La recensione 3
The Northman (2022) – La recensione

Il tuo destino è segnato e non puoi sfuggirgli

The Northman è un film del 2022 diretto da Robert Eggers, autore anche della sceneggiatura insieme allo scrittore e poeta islandese Sjón.

La vicenda è ambientata in Islanda nel X secolo, ed ha come protagonista Alexander Skarsgård nel ruolo di Amleth (personaggio della Gesta Danorum di Saxo Grammaticus, più famoso nel riadattamento di Shakespeare nella sua omonima tragedia), il quale intraprende un viaggio di sacrificio e sangue nel tentativo di vendicare il padre assassinato.

Una storia di sangue, fango, vendetta e destini …

Robert Eggers dopo i suoi riuscitissimi The Witch (2015) e The Lighthouse (2019) arriva per la prima volta al cinema con una grande ed aspettatissima produzione. Infatti se i primi due lungometraggi sono costati rispettivamente 4 e 11 milioni, The Northman ha avuto un costo tra i 70 e i 90 milioni di dollari.

Il regista e scenografico statunitense mostra ancora una volta la sua originalità e maniacale cura per i dettagli nel mettere in scena i suoi film. Il film uscito nelle sale il 22 aprile 2022 , è un’opera complessa, che riesce nel difficile compito di portare sullo schermo un contesto per nulla semplice ricco di simbolismi e da una forte componente magico-rituale , perfettamente coerente con l’epoca in cui la storia è ambientata nonostante non manchino alcuni immaginari fantastici dei nostri tempi.

The Northman

Il punto di forza di questa pellicola è senza alcun dubbio la sua accurata trasposizione della simbologia e delle ambientazioni, con una ricostruzione eccelsa dell’Islanda del X secolo e con una fotografia evocativa, davvero bella da vedere in tutta la sua spettacolarità.

Ancora una volta Eggers pone l’accento sulla storicità delle vicende riproponendo per certi versi quanto visto nel riuscitissimo ed originalissimo horror The Witch, dove gli atti dei processi alle streghe arricchiscono la trama attraverso i dialoghi dei personaggi. Nonostante però la forte storicità della pellicola, questa volta il regista mette in risalto la violenza, la crudeltà e la voglia di vendetta e di sangue del suo protagonista.

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Alexander Skarsgård nel ruolo del protagonista Amleth

Meno potenza emozionale, più potenza fisica …

The Northman a differenza delle altre opere del regista mostra i muscoli nel vero senso della parola, con la componente emozionale che lascia spazio alla crudeltà e alle sanguinolente gesta del protagonista che percorre tutta la sua vita con il solo obbiettivo di vendicare la morte di suo padre Re Aurvandill, ucciso per mano del suo fratellastro voglioso di prendere il suo posto.

Le sequenze d’azione, realizzate con camera singola, sono dall’impatto visivo devastante, grazie anche all’interpretazione ottima di Alexander Skarsgård in tutta la sua imponente forma fisica.

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La figura femminile nella tradizione norrena

Come in opere simili (vedi GOT), e come vuole la tradizione norrena, le donne sono il fulcro della storia. Infatti nella tradizione norrena, la donna è la figura che guida del destino, che con le proprie gesta pone dinanzi all’uomo un fato ineluttabile. Il destino, che in The Northman pare inizialmente essere tema centrale con Amleth che sin da bambino accetta perseguendolo fino in fondo, si dimostra infine un mero espediente per sottolineare la vita degli uomini sospesi tra magia,mito e sacro.

The Northman
Un cast notevole

Nicole Kidman e dell’attrice feticcio Anya Taylor-Joy, vanno a costituire insieme a Ethan Hawke e Willem Dafoe (sebbene quest’ultimi presenti in poche scene) un cast impeccabile. Le due attrici rispettivamente nei ruoli di regina Gudrún e Olga sono coloro che alimentano la storia con interpretazioni davvero notevoli e a mio parere superiori nel complesso allo stesso protagonista che anche per il ruolo che ricopre svolge un lavoro molto più fisico che prettamente recitativo.

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Nicole Kidman nei panni di regina Gudrún

L’attrice australiana nei panni della regina, inscena un personaggio enigmatico che nonostante viene fuori sul finire del film non è meno rilevante, grazie ad una rappresentazione perfetta. La regina è la trasposizione evocativa delle figure femminili tragiche e alla maternità, vaporizzando però ogni luogo comune affine con una maestria unica.

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Anya Taylor-Joy invece è co-protagonista della pellicola interpretando Olga, una maga che anche se ridotta in schiavitù è rappresentata dal regista come una donna libera, potente, sfacciata e magnetica. Il suo personaggio è similare a quello di Thomasin (The Witch) da lei interpretato in precedenza, grazie al suo alone di mistero e magia. Olga sarà colei che farà conoscere l’amore al protagonista , dandogli anche le ultime forze per compiere il suo destino.

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Anche se in una brevissima apparizione, la cantautrice, compositrice, produttrice discografica, attrice e attivista islandese Björk interpreta l’oracolo in una sequenza di immagini che racchiudono perfettamente l’immaginifico e mitologico mondo norreno.

Commento finale

The Northman è un film evocativo,dalla forte caratterizzazione storica norrena e dal grande impatto visivo. Eggers questa volta reprime la sua forte predisposizione ai racconti a lui più congeniali, per rendere l’opera fruibile ad un pubblico più ampio. Egli mette in scena l’epica scandinava, ma dalla sua prospettiva attenta e minuziosa grazie anche alla collaborazione dell’archeologo Neil Price, specializzato in epoca vichinga.

Il risultato finale è quello di una storia di violenza, affetti perduti e vendette, simbolismi e sacralità a metà tra Conan il barbaro e Vikings. Una pellicola di ottima fattura e raffinatezza, ma che evince il senso di insoddisfazione del suo creatore più a suo agio nei racconti prettamente storici, dando allo spettatore l’impressione che manchi comunque qualcosa e di non essere riuscito a raggiungere tutti gli obiettivi prefissati.

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Fearless - Winnie the Pooh – Blood and Honey : Il reboot horror del celebre cartone animato 10
Winnie the Pooh – Blood and Honey : Il reboot horror del celebre cartone animato

Winnie the Pooh sei ancora tu ?

Dimenticate il bello e coccolone Winnie. Il celebre personaggio immaginario protagonista dell’omonima serie di romanzi per ragazzi ideata da Alan Alexander Milne, torna in un inaspettato ed incredibile reboot horror.

Blood and Honey è un film indie, che porterà a schermo una rivisitazione in chiave horror del dolce orsetto.

Sebbene i dettagli della trama non sono ancora noti, dalle immagini pubblicate dalla produzione Jagged Edge Productions possiamo farci un’idea. Winnie è ritratto come un feroce assassino affiancato dal suo inquietante aiutante Piglet.

Un film che comunque pare calcare la classica trama dei film thriller/horror con in particolare con protagoniste un gruppo di ragazze che si trovano costrette a lottare per sopravvivere contro spietati serial killer.

Un incredibile risposta del pubblico

Secondo alcune dichiarazioni rilasciate dal regista Rhys Frake-Wakelfield, la risposta del web alle prime notizie è stata folle tanto da spingere la produzione ad accelerare i tempi per concludere quanto prima le riprese. Ad oggi infatti non sappiamo ancora tempi e metodi di distribuzione della pellicola.

Cast

Del cast sappiamo che ne faranno parte come protagoniste Amber Doig-ThorneMaria Taylor e Danielle Scott.

winnie the pooh

Che ruolo avrà la Disney ?

Quale ruolo ricopre la Disney in tutto questo ? NESSUNO.

Secondo le leggi sul copyright degli Stati Uniti generalmente prevedono una durata di 95 anni per le opere pubblicate. Quindi, dal 1° gennaio 2022, Winnie-the-Pooh (e anche Bambi) sono diventati di pubblico dominio.

Ciò vuol dire che i diritti di Winnie the Pooh sono diventati di dominio pubblico, non vi è più alcun diritto di proprietà e , dando a tutti l’opportunità di sfruttare in qualsiasi modo il personaggio.

E voi, come avete reagito alla notizia ? Vi stuzzica l’idea di vedere il celebre Winnie in chiave horror ?

Intanto il famoso e magico Bosco dei Cento Acri, non pare più così bello ed accogliente …

LA RECENSIONE DEL THRILLER CON SARAH PAULSON - RUN - LA RECENSIONE 18
RUN – LA RECENSIONE

Run è un film del 2020 diretto da Aneesh Chaganty con protagoniste Sarah Paulson (American Horror Story, Glass, Ratched) e Kiera Allen rispettivamente nei ruoli di Diane e Chloe Sherman.

Trama

Chloe è stata cresciuta da sua madre Diane in totale isolamento. Sua madre l’ha totalmente controllata da quando è nata, ma ora, da adolescente, Chloe sta iniziando a scoprire i bui segreti di Diane.

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Sarah Paulson e Kiera Allen in Run (Credits: Allen Fraser/Universal Pictures/Lucky Red)

Nulla è come sembra, anche se facile da intuire …

Il regista indiano al suo secondo lungometraggio, ci immerge in un thriller claustrofobico ed intrigante. Sin dalle prime sequenze cerca di proporre una dinamica inedita, che fa percepire il pericolo dall’interno, cosa poco frequente in confronto al pericolo ignoto che proviene al di fuori come spesso vediamo nel classico thriller. Per quasi la totalità del minutaggio, i soli personaggi sullo schermo sono la maniacale e iperprotettiva Diane, e sua figlia adolescente Chloe, quest’ultima affetta da una serie di malattie croniche che l’affliggono sin dalla nascita.

La particolarità che rende originale e claustrofobico il film è – come dal titolo – correre. Nella stra-maggioranza delle pellicole del genere, c’è sempre il momento in cui la vittima cerca di sfuggire alla morta scappando e quindi correndo. In Run, questo aspetto assume un significato diverso, data l’impossibilità di correre da parte di Chloe per causa dei suoi problemi di salute, riuscendo a trasmettere forte ansietà e immobilismo.

Run - il film
Una scena con Kiera Allen in Run (Credits: Allen Fraser/Universal Pictures/Lucky Red)

Sebbene già dopo la prima parte è facilmente intuibile chi è l’antagonista della vicenda, sono i dettagli mancanti a tenere banco. Il gioco di segreti e il metodo con cui ci vengono svelati le parti mancanti sono ciò che tiene incollati allo schermo ed che rende il film godibile e funzionale.

Il film ha un buon ritmo, con un’interpretazione magnetica di Sarah Paulson e una buona performance della Allen, ma ahimè non esente da alcuni cliché.

Commento finale

Run, ha il merito di prendere gli aspetti migliori del genere thriller e di esaltarne alcune situazioni e aspetti clou. Un prodotto che sostanzialmente porta di gran lunga a casa la pagnotta , ma che non si può definire un cult. In sostanza è un film godibile,piacevole e che può intrattenere sicuramente in una bella serata all’insegna del cinema sul divano di casa.

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LA RECENSIONE - Matrix Resurrection : Stavolta scegliamo la pillola blu 21
Matrix Resurrection : Stavolta scegliamo la pillola blu

Matrix Resurrections (The Matrix Resurrections) è un film del 2021 diretto da Lana Wachowski.

Quarto capitolo della serie Matrix, vede il ritorno di Keanu ReevesCarrie-Anne Moss.

Matrix Resurrections - Wikipedia

Trama

Afflitto da strani ricordi, la vita di Neo prende una svolta inaspettata quando si ritrova all’interno di Matrix, ma non ne è consapevole. Questo cambia quando un uomo entra nel mondo di Neo per fargli capire che la realtà in cui vive non è reale.

Matrix non esiste , o non esiste più …

Il primo capitolo di Matrix è tutt’ora un film di riferimento, divenuto cult e capostipite del genere action-bullet time oltre che tra i primi ad esporre il concetto di metaverso e simulazione. Dopo la conclusione della saga con Matrix Revolutions (2003), negli anni si sono susseguiti voci che volevano fortemente un sequel e quarto capitolo.

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Ma era davvero necessario un quarto capitolo?

Già con il terzo film ci fu la forte sensazione che si era arrivati fin troppo oltre. In questo film , la Wachowski sfrutta il tema del meta-verso per guardare dentro se stessi e attraverso parallelismi e apparenti goffe conversazioni dei suoi personaggi, mettere in discussione tutto ciò che noi sappiamo su Matrix.

“Cos’è Matrix ?”

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Il nuovo Morpheus chiede a Neo, “Cos’è Matrix?“, la domanda a cui bisogna ancora una volta rispondere, questa volta ha una risposta dal significato completamente diverso. Matrix non è solo simulazione del mondo come noi lo conosciamo, è l’illusione di avere scelta, una confort zone che si radica nella nostalgia.

Scegliere la pillola rossa “non è più una scelta

concetto interessante che però ci viene solo introdotto. Infatti sono troppi i punti in sospeso, troppi i nodi che non vengono al pettine. Il perché non vi sia alternativa alla scelta delle famosa pillola rossa, non vi è chiaro , se non attraverso una nostra personale analisi. Neo e Trinity, che sappiamo morti nel terzo film della saga, sono invece vivi ma non ricordano e come sia possibile tutto questo, non ci è dato saperlo.

Il film pare essere più una denuncia , chi ignora, chi fa finta di non credere all’esistenza di Matrix, ne è complice. L’idea della Wachowski è nobile , sia chiaro, non avendo paura di portare sul grande schermo la sua idea, ma purtroppo a mio parere fallisce.

Sebbene la fotografia è spettacolare, sono troppe le sequenze riciclate e troppe le autocitazioni che persino per gli amanti sfegatati della saga (come me) stancano e fanno storcere il naso.

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Matrix (1999)
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Ressurrection (2022)

Lo abbiamo amato per la storia, le icone, il fascino della fantascienza, dell’uomo che soccombe alla tecnologia e lotta per sopravvivere , ma soprattutto per i suoi spettacolari combattimenti.

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Se Matrix è riferimento cinematografico

per tantissimi film, è perché fu rivoluzione per il modo di inscenare le scene d’azione. In questo quarto capitolo invece viene meno tutto:

Le scene dei combattimenti sebbene siano visivamente spettacolari, non trasmettono emozione, adrenalina. I personaggi lottano, fanno balzi, scaricano caricatori, ma sono bidimensionali, piatti, vuoti. Le scene sembrano piazzate a caso fino al finale dando una concreta idea di fan-service.

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Il nuovo agente Smith

Abbiamo citato per anni , le iconiche frasi e per anni amato i volti delle icone di questa spettacolare saga. Nonostante l’ottima interpretazione del nuovo Morpheus (Yahya Abdul-Mateen II) e del nuovo Agente Smith (Jonathan Groff) – doppiato da un impeccabile Maurizio Merluzzo – il paragone è spregevole, come scalare il K2. È troppo difficile parlare di Agente Smith senza pensare subito al volto iconico ed espressivo di Hugo Weaving, e/o pensare al mentore di Neo e non immaginarci il volto unico di Laurence Fishburne.

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Commento finale

Matrix Ressurrection è un film dalle idee e spunti interessanti, ma che non riesce completamente a svilupparle. Le troppe citazioni, il riciclo di scene e lo snaturamento di personaggi iconici sono un macigno per il prodotto finale , che risulta quasi la caricatura di se stesso. Un film che si discosta completamente (o quasi) dai capitoli precedenti per muovere una forte critica a tutto il mondo Hollywood.

Un messaggio che arriva, ma non chiamiamolo Matrix, chiamiamola parodia.

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ETERNALS : LA RECENSIONE

Eternals è un film del 2021 diretto da Chloé Zhao (Nomadland).

Basato sui personaggi degli Eterni della Marvel Comics, è la ventiseiesima pellicola del Marvel Cinematic Universe ed è interpretato da un cast corale composto da Gemma ChanRichard MaddenKumail NanjianiLia McHughBrian Tyree HenryLauren RidloffBarry KeoghanDon LeeGil BirminghamHarish PatelKit HaringtonSalma Hayek e Angelina Jolie.

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Trama

Eternals è la storia con protagonisti gli Eterni (Jack Kirby nel 1976), supereroi vicini alle divinità creati da Arishem il Giudice, il capo dei Celestiali hanno il compito di proteggere la Terra dai Devianti.

Dopo aver sconfitto i Devianti molti anni prima dei nostri giorni, gli Eterni si sono mimetizzati tra gli esseri umani. I fatti di Avergers: Endgame però , hanno riportato in vita i Devianti mettendo di nuovo in pericolo il mondo.

Gli Eterni quindi devono riunirsi per fronteggiare il ritorno dei Devianti, e comprendere una volta per tutte il ruolo affidatogli dai Celestiali migliaia di anni prima.

Eternals - Devianti
Deviante

Eternals : Un racconto coraggioso tra mito e leggenda

Il premio oscar alla regia Chloé Zhao (anche co-sceneggiatrice della pellicola), mette al centro della storia il percorso interiore che porta i protagonisti alla riscoperta della propria natura, e del loro rapporto con l’umanità e la vita.

Eternals è un racconto di coraggio, che attinge dale radici dei miti per raccontarci imprese straordinarie completamente differenti rispetto al cinecomic a cui Marvel ci ha abituati.

Chloe Zhao, ci narra una storia di unione,famiglia e sentimentale ramificandosi in sottotrame e macrotemi quali filosofia,attualità e teologia. Nonostante infatti non manchi l’azione (che è comunque di minor minutaggio rispetto ai precedenti film del franchise) e momenti divertenti tipici , è l’introspettività dei personaggi a farla da padrone.

Gli eterni

Una superba Angelina Jolie mostra in tutto il suo splendore. L’attrice statunitense interpreta Thena, un’inarrestabile guerriera nonché dea della guerra,dotata di innumerevoli poteri e di grande intelletto. Essa però è affetta da una sorta di malattia mentale che la dissocia dalla realtà mettendo spesso in pericolo se stessa e i compagni. Gilgamesh (Don Lee) stringe un forte legame con lei, quando decide di aiutarla ad affrontare ogni sua sofferenza.

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Nerl corso della storia quindi si ha modo di approfondire pensieri e tormenti di ogni personaggio come i segreti di Ajak (Salma Hayek),Sprite (Lia McHugh) e il suo perenne status di ragazzina, e la figura di Makkari intepretata da Lauren Ridloff (The Walking Dead) primo supereroe della storia del cinema sordomuto.

Eternals
Eternals_Kingo


Degli eterni fanno parte anche il carismatico Kingo di Kumail Nanjani, personaggio davvero bizzaro e divertente e il Dane Whitman di Kit Harington.

Quest’ultimo è sicuramente il personaggio meno sfruttato, ma che promette bene per il futuro quando lo vedremo nei panni di Black Knight. 

Sersi e Ikaris Eternals

Sersi (Gemma Chan) e Ikaris (Richard Madden), rappresentano il cuore della storia e anche protagonisti di una bellissima e tormentata storia d’amore. L’attrice britannica di origini cinesi è per noi la sorpresa assoluta della pellicola. Il suo personaggio è tridimensionale,introspettivo e dal potente fattore emozionale. Richard Madden non guasta con la sua rocciosa interpretazione di un eroe che ci ricorda davvero moltissimo ( ma proprio tanto) il personaggio di Superman.

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Fotografia esplosiva

Ben Davis confeziona una fotografia mai vista nei precedenti film marvel, con un effetto esplosivo e imponente. Sequenze di immagini mastodontiche e spettacolari. La volontà di raccontare sullo schermo una storia potente con al centro non dei “semplici” eroi, ma creature più vicine a divinità è forte e si vede .

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Eternals_Devianti

Tutto molto bello ma …

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Il film è senza dubbio di buona fattura. Regia,fotografia e sceneggiatura rendono onore al fumetto. Ma ci sono due punti per noi fondamentali che ci fanno storcere il naso:

Il ruolo, il minutaggio e le scelte fatte per il personaggio di Dane Whitman (Kit Harington). Sebbene abbiamo compreso la volontà della regista di “prendersi tutto il suo tempo” per introdurci ogni personaggio, ci aspettavamo di almeno intravedere il cavaliere nero del fumetto.

Altro punto sicuramente di discussione per noi è un antagonista quasi invisibile, marginale che sembra mai incidere davvero nella storia. Tutto questo forse anche complice la scelta di dedicare alle sequenze di azione davvero un minutaggio misero in confronto alla durata totale del film.

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Commento finale

Eternals è racconto corale, un cinecomic complesso e inedito, che la Zhao dirige portando con coraggio la sua visione del fumetto.

Eternals è una stratificazione di racconti, dalla durata di ben due ore e mezza caratterizzato da intrighi,inganni e rivelazioni. L’MCU scommette coraggiosamente svelando una zona inedita dell’universo Marvel, portando sul grande schermo personaggi quasi sconosciuti al grande pubblico (e a quello dei fumetti).

Non ci sentiamo di dire che il film sia uno dei migliori , ma sicuramente è qualcosa che vuole andare oltre il solito film di supereroi e che ci incuriosisce in vista di possibili film futuri.

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Progetto senza titolo - Morbius : La recensione 37
Morbius : La recensione

Morbius è un film del 2022 diretto da Daniel Espinosa.

La pellicola è l’adattamento cinematografico dei fumetti Marvel creati da Roy Thomas e Gil Kane con protagonista Morbius. Esso è tra gli antagonisti dell’Uomo Ragno, di Blade e del Ghost Rider, ed è qui interpretato da Jared Leto. Inoltre è il terzo film del cosiddetto Sony’s Spider-Man Universe dopo Venom del 2018 e il suo sequel del 2021.

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Dr Morbius in una scena del film
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Quando il 13 gennaio 2020 fu pubblicato il primo trailer del film , fu accolto con grande entusiasmo dai fan della Marvel. L’idea di un film con un personaggio più cupo e lontano dalle caratteristiche a cui la Marvel ci ha abituato, aveva suscitato grande curiosità. Inoltre le prime immagini con un Jared Leto in perfetta forma (per chi non lo sappia l’attore ha 50 anni) avevano generato grande hype.

Trama, chi è Michael Morbius

Morbius, è la storia di Michael Morbius, un ragazzino cresciuto in ospedale a causa delle continue terapie che ha dovuto ricevere per una rara malattia del sangue. Qui fa la conoscenza di Lucien, al quale da il soprannome “Milo”.

Anni dopo, Michael è un dottore di successo, e riceve il premio Nobel per l’invenzione del sangue artificiale, un prodotto sintetico capace di salvare numerose vite. Parallelamente alla sua gloriosa carriera, Michael sfrutta la sua conoscenza medica e i mezzi messi a disposizione per le sue ricerche, per effettuare esperimenti illegali sui pipistrelli nel tentativo di trovare una cura definitiva alla sua malattia nonostante la sua collega Martine sia contraria.

Tali esperimenti sovvenzionati anche dalle risorse economiche dell’amico Lucien danno una svolta alla vita di Michael, quando in seguito all’assunzione di una cura ricavata dal sangue di pipistrello, acquisisce incredibili poteri che invertono momentaneamente il processo della malattia. Infatti per evitare l’involuzione dei poteri , deve nutrirsi di sangue.

Morbius è un film che sembra non entrare mai nel vivo …

Come in ogni “primo film”, anche Morbius è un film che racconta la genesi del personaggio. Ciò che però fa storcere il naso è il senso di incompletezza della trama.

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Dr. Michael Morbius (Jared Leto) durante i suoi esperimenti.
Morbius Lucien
Lucien

Il film anche dopo averci mostrato il background di Michael, non decolla , non possiede un vero climax, terminando in uno scontato scontro vampiro buono-vampiro cattivo con protagonisti Michael e l’amico di sempre Lucien.

Il tutto ha un sapore di “già visto” dove è impossibile non pensare subito (ad esempio) allo scontro Peter Parker/Spiderman vs Harry Osborn/Goblin , ulteriore punto negativo di una storia priva di profondità.

Fotografia, audio ed effetti speciali

Morbius Scia

Sebbene le tante pecche, Morbius può vantare un buon comparto tecnico con una buona fotografica, audio e bei effetti speciali. Vederlo al cinema ci ha permesso di poter apprezzare a pieno i combattimenti , che sono probabilmente ciò che di più ci ha divertito.

La CGI non è la migliore mai vista in un film Marvel ma, tenendo conto della difficoltà che può essere quella di mostrare la velocità di movimento quando Michael balza da un avversario all’altro, possiamo dire che il risultato finale è godibile. Infatti non ci sono dispiaciute le sequenze in slow-motion quando il protagonista aggredisce ferocemente lasciando dietro di se la sua scia caratterizzata dai colori elettrici.

Morbius balzo

Commento finale

Insomma, questa volta Sony forse ha giocato un po’ sporco, utilizzando frasi e immagini nel trailer che nel film non sono presenti. Inoltre anche le scene post-credits sebbene promettono evoluzioni più interessanti di quelle viste in questa prima apparizione del vampiro vivente, risultano leggermente buttate a caso. In fin dei conti Leto ci regala una buona performance, con un personaggio che può sicuramente funzionare in un contesto fatto di scelte più accattivanti.

Purtroppo per l’attore ancora una volta (vedi Joker in Suicide Squad) non è aiutato dalle scelte in regia penalizzando di fatto il lavoro svolto.

Il voto finale quindi non sorride , raggiungendo a stento la sufficienza con un film senza infamia e senza lode, nella speranza di qualcosa di meglio nel sequel.

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Fearless - ECCO LE PROSSIME SERIE TV TRATTE DA VIDEOGAMES 41
ECCO LE PROSSIME SERIE TV TRATTE DA VIDEOGAMES

Ormai i videogames sono sempre più fonte d’ispirazione per le nuove produzioni. Dopo i recenti Sonic, Resident Evil,Uncharted e The Last Of Us , ecco alcuni degli adattamenti dei videogames più attesi.

HALO (dal 24 marzo su Sky/NowTv)

Fearless 1 - ECCO LE PROSSIME SERIE TV TRATTE DA VIDEOGAMES 42

Halo è l’adattamento della fortunata serie omonima di videogames di genere sparatutto in prima persona di genere fantascienza militare prodotta e sviluppata inizialmente da Bungie, per poi essere sviluppato dal quarto capitolo ad oggi da 343 Industries.

Come nei videogiochi il protagonista delle serie è John-117 alias Master Chief, soldato scelto facente parte del gruppo Spartan, a sua volta parte dell’United Nations Space Command. La storia si concentrerà in particolare nel 26° secolo durante un conflitto tra uomini e una razza aliena noti come Covenant.

Il cast principale è composto da Pablo Schreiber (“American Gods”) nel ruolo del super soldato Master ChiefNatascha McElhone (“Californication”) nei panni della dottoressa Halsey, mente brillante, donna tormentata che ha creato i super soldati Spartan e Jen Taylor nei panni di Cortana, l’IA più avanzata nella storia umana che potrebbe essere determinante per il futuro della razza umana.

God Of War (TBA)

Fresco di annuncio, il mondo di God Of War sarà presto prodotta da Amazon. L’onnipotente franchise che racconta le leggendarie avventure di Kratos, sarà adattato dai creatori di The Expanse Mark Fergus e Hawk Ostby affiancati da Rafe Judkins, creatore di The Wheel of Time (altro prodotto Amazon). Sebbene non ci sia ancora l’annuncio ufficiale, la forte volontà di Amazon di investire in IP del genere e quella di Sony/Playstation di portare i suoi brand anche fuori dal mondo dei videogames (vedi Uncharted e The Last of Us) da ottime speranze.

A questo punto resterebbe da capire chi potrebbe vestire i ruoli di un personaggio così carismatico e maestoso come Kratos e soprattutto se la storia sarà la continuazione degli ultimi eventi del gioco.

Noi in ogni caso abbiamo la nostra proposta.

Kratos TomHardy

Tomb Raider (TBA)

Non si hanno ancora molte notizie. Attualmente sappiamo solamente che si tratterà di una serie (probabilmente animata),annunciata da Netflix in occasione del 25esimo anniversario del franchise. La storia sarà ambientata immediatamente dopo gli eventi della trilogia di Square Enix e sarà prodotta da Legendary Entertainment e sceneggiata da Tasha Huo (The Witcher) con la collaborazione di DJ2. Quest’ultima è specializzata in serie televisive animate.

Cyberpunk: Edgerunners (2022)

locandina di Cyberpunk: Edgerunners

Netflix ancora una volta attinge da CD Project RED. Il distributore californiano ha affidato la produzione a Trigger Studio per una serie composta da 10 episodi. A far da sfondo, la coloratissima e futuristica Night City. Il protagonista della storia sarà un nomade (categoria selezionabile nel gioco), ragazzo di strada che dovrà farsi largo nella città ultra tecnologia e cibernetica. Fortemente deciso a sopravvivere, sceglierà la strada dei edgerunners, mercenari fuorilegge meglio noti come cyberpunk.

Captain Laserhawk: A Blood Dragon Remix (Far Cry TBA)

Blood Dragon

Basata sullo spin-off Blood Dragon, anche Far Cry sbarca sul piccolo schermo. Prodotto da Adi Shankar , la serie animata dalla durata di 6 episodi. Quest’ultima riprenderà il look retro-futuristico del gioco. Dichiarazione intrigante è quella che Shankar ha riferito, quando ha parlato di :


“Una sorta di universo condiviso con le altre proprietà Ubisoft su Netflix.”


Tom Clancy’s The Division (2022)

The Division

Il numero di titoli che vedono collaborare Netflix e Ubisoft è davvero notevole. Quest’anno dovrebbe arrivare un film dalla produzione di alto livello diretto da David Leitch che garantirà spettacolo. Attore,poduttore e stuntman, è famoso per le sue spettacolari scene di combattimento viste in film quali Deadpool 2 , John Wick e il prossimo all’uscita Bullet Train.

Con protagonisti Jake Gyllenhaal e Jessica Chastain, la storia riprende quella del videogioco, che vede sprofondare New York nel caos , in seguito ad un virus diffusosi attraverso le banconote durante il giorno del black friday.

Splinter Cell (2022)

Splinter Cell

L’amatissimo agente Sam Fisher finalmente avrà la sua versione televisiva. Franchise rimasto un po’ nell’ombra negli ultimi anni, torna alla ribalta con una serie animata prodotta e sviluppata sempre in collaborazione tra Netflix e Ubisoft.

Per il lancio sono state già ordinate 2 stagioni per un totale d 16 episodi che racconteranno due storyline indipendenti. Non vi sono tantissime altre informazioni, se non che a curare il tutto ci saranno Derek Kolstad, sceneggiatore e ideatore di John Wick (e questo ci fa ben sperare) e che l’uscita è prevista entro il 2022.

Il doppiatore e attore italiano Luca Ward, ha da subito mostrato il suo entusiasmo e suonato la carica in vista del ritorno dell’iconico personaggio come si evince da un suo post di qualche tempo fa.

Per ora è tutto … E voi, siete contenti di questi annunci? Quale altro adattamento guardereste con piacere? Scrivetelo nei commenti.

Progetto senza titolo 6 - THE BATMAN 2022 43
THE BATMAN 2022

Quando nel 2012 si concluse la trilogia del Batman di Nolan, mai nessuno avrebbe osato immaginare che qualcuno avrebbe potuto avere il coraggio di riproporre il cavaliere oscuro sul grande schermo. Oggi siamo lieti di parlavi del nuovo adattamento: The Batman.

Come è nato “The Batman”

Dopo che nel febbraio 2017 Ben Affleck rinuncia al ruolo di Batman, Matt Reeves viene incaricato come regista e sceneggiatore il mese successivo, sconvolgendo completamente la storia prevista,proponendo un Batman più giovane. Pochi mesi Warner Bros annuncia Robert Pattinson per l’interpretazione di una nuova versione del personaggio, completamente slegato da qualsiasi vista prima. A completare il cast poi , Zoe Kravitz , Colin Farrell , Paul Dano , Jeffrey Wright , John Turturro e Andy Serkis sono rispettivamente Catwoman,Pinguino, L’Enigmista, Gordon, Carmine Falcone e Alfred.

il cast di The Batman
Partendo da in alto a dx Falcone,Bruce Wayne,Gordon,Pinguino,Enigmista,Catwoman e Alfred Pennyworth

La trama

Nella notte di Halloween, il sindaco di Gotham City Don Mitchell Jr. viene brutalmente assassinato da un serial killer soprannominato l’Enigmista. Batman affianca il tenente James Gordon,  il quale scopre che l’assassino ha lasciato un messaggio proprio per il vigilante mascherato. Il nostro eroe oltre all’arduo compito di fermare il folle criminale, dovrà farsi largo tra i dissensi del dipartimento.

Come anticipato nel nostro articolo precedente (clicca qui per leggere), la storia è ambientato su Terra2 , e racconta il secondo anno di Bruce Wayne nei panni del crociato incappucciato attingendo pienamente dal mondo dei fumetti.

Enigmista in una scena del film

Se non hai ancora visto il film, guarda il trailer in basso

Una città spezzata per un uomo spezzato

The Batman non è solo un film di supereroi. Non è il Batman che abbiamo sempre visto e forse per molti non il Batman che si aspettavano/volevano. In questa nuova versione, Reeves mostra tutte le debolezze del supereroe uomo. Bruce Wayne non è (almeno non ancora) il playboy filantropo che tutti conosciamo. Egli è un uomo alienato, tormentato, che non ha più fiducia nel prossimo. Nemmeno nel suo amico paterno Alfred, che come dice il protagonista stesso , non è suo padre. Bruce è un uomo spezzato, spezzato come la città che cerca di salvare mentre cerca di salvare anche se stesso. Come Clark Kent è la maschera di Superman, Bruce Wayne altro non è che la maschera di Batman. Perché la chiave di volta della storia è proprio in questo passo.

Robert Pattinson è Bruce Wayne

Sebbene il Batman al suo secondo anno sia un eccellente detective (perché si, finalmente vediamo la sua principale caratteristica) e abile combattente, è allo stesso tempo un supereroe ancora insicuro oltre che un uomo accecato dal dolore che usa la vendetta e la paura come sue armi.

Robert Pattinson mette in scena il cavaliere oscuro più vero che si sia mai visto, in una Gotham putrida,cupa, gotica ma futuristica che fa da sfondo per una fotografia eccellente, immersiva e spettacolare.

Una fotografia spettacolare fa da sfondo a The Batman

La perfetta gestione del cast

Lo ammettiamo. Quando abbiamo saputo della contemporanea presenza di Catwoman,Nigma,Falcone e Pinguino, abbiamo temuto il rischio minestrone. E invece, anche qui il regista de Il pianeta delle scimmie, ha dimostrato non solo di saperci fare, ma anche di sapere cosa stava facendo. Ogni personaggio ha il giusto minutaggio e le giuste scene, che permettono allo spettatore di centrare l’importanza e la rilevanza dei personaggi nella storia. A nostro avviso il cast si è rivelato davvero preparato e perfettamente collaudato regalando una performance accattivante, degna dei personaggi iconici che hanno rappresentato.

L’Enigmista

Matt Reeves Says The Batman Is the Dark Knights Scariest - THE BATMAN 2022 44

La scelta delle atmosfere noir e del poliziesco collocano il personaggio interpretato da Paul Dano nella schiera dei villain e serial killer del cinema più crudi e sofisticati di sempre. Un mix tra il serial killer Zodiac di David Fincher e il terrorista Unabomber, che mette a dura prova le capacità di Batman. Un’interpretazione grandiosa che convince e da ulteriore conferma della bravura ed ecletticità di Dano.

Falcone e Pinguino

Ad affiancare il serial killer un bellissimo Carmine Falcone degno dei gangster movie e di un inaspettato e irriconoscibile Colin Farrell nei panni di Pinguino. Quest’ultimo costituisce la miglior controparte del personaggio mai portata al cinema (non ce ne voglia Danny DeVito), che con l’aspetto che ricorda perfettamente quello dei fumetti e della trilogia di giochi di Rocksteady, è per noi la piacevolissima scoperta del film. Personaggio che ricordiamo, vedremo in uno spin-off a lui dedicato.

Pinguino

Catwoman

Per molti anni l’icona della gatta ladra è stata associata alla bellissima Michelle Pfeiffer, interprete di Catwoman nel Batman di Tim Burton. Eppure quando abbiamo visto Zoe Kravitz, abbiamo pensato che non esistono altre catwoman che tengano (non ce ne voglia questa volta Anne Hathaway). Come in Batman: Hush”, la sinuosa e ambigua Cats si mostra fedele partner sia sul campo di battaglia sia in amore. Il duo Pattinson/Kravitz funziona alla grande dando finalmente giustizia alla love story dei fumetti.

Gordon

Finalmente vediamo un Gordon sicuro, determinato e spalla perfetta di Batman. Tra gli scetticismi generali anche Jeffrey Wright ( Westworld ) , si rivela perfetto nel ruolo del tenente Gordon, che compromette la sua posizione pur di scovare il marciume che devasta i poteri della città, includendo il cavaliere oscuro nelle indagini.

Colonna Sonora

La stupenda versione della batmobile
La batmobile

Se da enormi poteri derivano grandi responsabilità, da un enorme regia derivano grandi musiche. La regia di Reeves originale e narrativamente perfetta è accompagnata in tutto il film dalla colonna sonora cupa di Micheal Giacchino. Il compositore italo-statunitense sceglie un tono in sintonia con il personaggio sottolineando lo stato cupo e degradante che attornia l’eroe. Tra le tante musiche che fanno da sottofondo, abbiamo amato profondamente l’arrangiamento di Something In The Way dei Nirvana che mai abbiamo sentito così bene in un film.

Commento finale

Non vogliamo fare paragoni, perché non si possono fare , ne ce n’è bisogno, ma sicuramente questo The Batman è un grande Batman. Ogni scelta del regista è giusta, partendo dai criticatissimi 175 min, che a nostro avviso non pesano, non sono diluiti ma anzi distribuiscono in maniera giusta tutto il racconto. I dialoghi sono sempre fedeli ai personaggi e i combattimenti sono di sicuro i migliori mai visti sul pipistrello, che attingono pienamente dai combattimenti della saga di videogiochi Arkham e che fanno sentire ogni colpo.

“Il miglior adattamento cinematografico del fumetto di Batman?” SI.

“Il miglior film su un supereroe in chiave realistica?” Sicuramente tra i primi.

Insomma The Batman è goduria per i fan del genere ed è una possibile piacevole scoperta per chi ci si avvicina per la prima volta. Se queste sono le premesse, guardiamo al futuro della trilogia con grande fiducia ed entusiasmo. E se per Batman la parola è “Giustizia”, per noi è PROMOSSO.

Progetto senza titolo 7 - THE BATMAN 2022 47

La recensione 1280 × 640 - WELCOME TO RACCOON CITY: RITORNO AGLI ANNI '90 48
WELCOME TO RACCOON CITY: RITORNO AGLI ANNI ’90

Lo abbiamo amato, osannato, ci ha fatto divertire con gli amici, ci ha fatto davvero prendere grossi spaventi. Resident Evil, è probabilmente il gioco horror più famoso di sempre sviluppato e prodotto dalla software house giapponese Capcom. Oggi parliamo del reboot del suo adattamento cinematografico: Resident Evil: Welcome to Raccoon City.

Scritto e diretto da Johannes Roberts ed uscito nelle sale italiane il 25 novembre 2021, la pellicola è a tutti gli effetti un reboot e adattamento cinematografico della saga videoludica che di fatto unisce le trame di Resident Evil (1996) e Resident Evil 2 (1998). Dopo Resident Evil Infinite Darkness (ne parliamo qui) , serie animata prodotta da Netflix, ancora una volta quindi il cinema attinge dalla saga.

La S.T.A.R.S. nei nuovi poster di Resident Evil: Welcome to Raccoon City •  Universal Movies
Welcome to Raccoon City

Incipit

Il film vede, racconta le vicende dei primi due capitoli della saga videoludica, con protagonisti i celebri fratelli Redfield, Jill Valentine, Albert Wesker e Leon S. Kennedy. Jill, Albert e Chris Redfield fanno parte del team S.T.A.R.S., specializzato in missioni di soccorso che si ritrova nell’epicentro dello scoppio epidemico causato dalla Umbrella Corporation. Claire, torna a Raccoon City per trovare il fratello Chris e s’imbatte in una città fantasma. Farà presto la conoscenza di Leon al suo sfortunato primo giorno da poliziotto del dipartimento di Raccoon.

Cast

A differenza dei film precedenti,il cast è composto da attori semisconosciuti e in particolare da Kaya Scodelario (Claire), Hannah John-Kamen (Jill), Robbie Amell (Chris), Tom Hopper (Albert), Avan Jogia (Leon), Donal Logue(Brian Irons), Neal McDonough(William Birkin) e Lily Gao(Ada Wong).

Resident Evil: Welcome To Raccoon City
Da dx Tom Hopper,Kaya Scodelario,Avan Jogia,Hannah John-Kamen e Robbie Amell

Finalmente Raccoon city …

Le ambientazioni sono fedelissime a quelle del gioco. Raccoon city non è mai stata così cupa e spaventosa. Una città fantasma e che ritrae la stazione di polizia come tutti i fan hanno sempre sognato. Le luci e le ombre funzionano bene senza dare quella sensazione di claustrofobia da schermo che spesso ci colpisce non facendosi godere a pieno le scene al buio. La fotografia è forse insieme alle location il punto più forte della pellicola, riuscendo a far immergere lo spettatore nel mondo del videogioco come c’era solo riuscito parzialmente il primo titolo della saga con protagonista Milla Jovovich.

Resident Evil: Welcome to Raccoon City, un video del film mostra  particolari identici al gioco
fonte: SkyTg24

Personaggi, scelte coraggiose ma proprio non ci siamo …

La scelta del cast funziona parzialmente, quella sulla caratterizzazione dei personaggi per niente. Il problema più grande di questa produzione passa proprio da questo punto. Se Chris e Claire funzionano e molto bene oltre ad avere una discreta somiglianza con la versione videoludica, non possiamo dire lo stesso per gli altri. Su tutti le delusioni più grandi sono Jill Valentine e Leon che paradossalmente sono tra i personaggi della saga più amati di sempre.

Resident Evil: Welcome to Raccoon City, la recensione - Movieplayer.it
Chis e Claire

Oltre a non assomigliare fisicamente ai due personaggi, la cosa più snervante è vedere un Leon goffo,insicuro e incapace di prendere in mano la situazione (come invece siamo abituati a vedere). Forse la scelta è dovuta a voler mostrare un Leon alle prime armi e magari inserire qualche gag per intrattenere il pubblico, ma tutto ciò non funziona. Chi conosce il gioco di Capcom sa bene quanto Leon sia fondamentale nella storia e quanto sia cazzuto e sicuro di ogni azione che compie.

Resident Evil: Welcome To Raccoon City avrebbe dovuto concentrarsi sul Leon  di Avan Jogia - Jugo Mobile Novità sui giochi per cellulari | Tutti gli  ultimi giochi IOS/Android
Leon

Questo purtroppo rappresenta una montagna insormontabile che compromette tutto ciò che di buono c’è nel film.

Infatti le quasi due ore scivolano abbastanza agevolmente riuscendo a regalare al pubblico un buon b-movie dal sapore anni 90. Le musiche scelte, i costumi, i dialoghi sono ottimi e regalano piacevoli ricordi ai più nostalgici, strappando anche qualche sorriso con scene originali e divertenti.

Una scena del film davvero divertente e originale

Commento finale

Welcome to Raccoon City rappresenta tutto sommato un buon film d’intrattenimento , ma ben lontano dalle speranze che nutrivamo quando uscirono i primi teaser. Se si vuole costruire da zero un caposaldo del mondo dei videogame improntando il film sulla fedeltà del franchise beh allora siamo proprio fuoristrada.

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